500 mila euro di multe in 40 giorni
Polemica del gruppo di minoranza "L'Alternativa per Passirano, Camignone e Monterotondo" e di diversi cittadini del comune di Passirano per i 500mila euro di multe somministrate in quaranta giorni dal semaforo di Camignone
500mila euro di multe in quaranta giorni al semaforo di Camignone: è polemica tra gli automobilisti residenti nel Comune di Passirano, ma non solo. Sono coinvolti infatti anche molti cittadini di Provaglio, Monticelli e anche tutte le persone che si muovono per lavoro passando dall’incrocio tra via Chiesa e via Europa.
Sono oltre tremila, con una media di 80 al giorno, le multe già comminate a poco più di un mese dall’attivazione a Camignone del dispositivo che rileva i passaggi col rosso, il T-red, conosciuto anche come “semaforo intelligente”.
500 mila euro, con una media di 150 euro per multa (se pagata subito infatti la legge prevede una riduzione del 30%) secondo i cittadini, sono troppi, ecco perché il gruppo di minoranza “L’Alternativa per Passirano, Camignone e Monterotondo” pensa si possa trattare di un modo per “fare cassa”, mentre il Comune si difende, puntando il dito contro gli inosservanti delle regole.
La Polizia locale del paese non ha intenzione di tornare sui propri passi: «L’abbiamo messo per aumentare la sicurezza, - racconta il capo dei vigili Claudio Chiari - abbiamo visto immagini in cui troppe volte si è evitato un incidente in quel punto pericoloso».
Lo strumento elettronico è imparziale non solo nei confronti di chi passa col rosso, ma anche di chi sconfina nella corsia che prevede la svolta a sinistra verso Monticelli (dove c’è il semaforo rosso) e poi invece va dritto verso la città (corsia che invece ha il verde). Questo può capitare quando, ad esempio, un’auto proviene dal bar Enjoy Cafè, che si trova sul lato sinistro di tale incrocio, e vuole andare dritto verso la sp510, ma passa a metà tra una corsia e l’altra, facendo scattare la telecamera. Oppure quando un autobus accosta alla fermata collocata sul lato destro della strada, in prossimità del semaforo, e un altro veicolo lo sorpassa, per poi andare dritto, ma trovandosi sempre non completamente nella corsia corretta.
La Cassazione ha infatti stabilito che in questi casi l’infrazione sussiste lo stesso (sentenze 9276/2018 e 8412/2016). Il Codice della strada prevede che, nel momento in cui scatta la luce rossa, le auto siano all’interno della zona demarcata dalla linea di arresto altrimenti, come stabilisce l’articolo 146, si può essere sanzionati con una multa che va da 162 a 646 euro e meno 6 punti dalla patente.
Se si brucia un semaforo rosso almeno due volte in un periodo di 24 mesi, inoltre, scatta una sanzione amministrativa accessoria: la sospensione della patente da uno a tre mesi.
Il problema dunque è sicuramente nei cittadini superficiali rispetto alle regole stradali che prevedono maggiore attenzione proprio agli incroci, a prescindere che il Comune ci stia guadagnando o meno. Inutile, quindi, fare ricorso.
L’Amministrazione, tuttavia, a seguito delle polemiche sui social e delle code di questi giorni fuori dagli uffici della Locale, ha deciso di indire una riunione per valutare la situazione.