UniBs scala le classifiche di occupazione
Il tasso di occupazione dei laureati dell’ateneo UniBs si conferma al di sopra della media regionale e nazionale. Rispetto ai dati dello scorso anno, in crescita di quasi 8 punti la percentuale di laureati che trova lavoro ad un anno dalla triennale, 89,1% nel 2023 contro l’81,7% nel 2022, di 3 punti la percentuale di laureati occupati dopo cinque anni dalla magistrale, dal 91,9% del 2022 al 94,9% del 2023. Ad evidenziarlo è il XXV Rapporto AlmaLaurea sul Profilo dei laureati italiani che ha indagato, delle 77 Università aderenti al Consorzio, le performance formative di oltre 281 mila laureati nel 2022 ed ha coinvolto, per la parte relativa alla condizione occupazionale, 670 mila laureati, di 78 università, di primo e secondo livello, contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.
L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 4.838 laureati dell’Università degli Studi di Brescia. I dati si concentrano sull’analisi dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2021 e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2017. «I dati del 2023 evidenziano una crescita costante e un notevole miglioramento dal punto di vista del tasso occupazionale dei nostri laureati, più alti rispetto alla media regionale e nazionale - commenta il Rettore prof. Francesco Castelli – Un risultato che conferma le scelte strategiche della nostra Università e premia la qualità dell’offerta didattica orientata a preparare al meglio i nostri studenti, accompagnandoli ad affrontare con successo e soddisfazione il proprio futuro professionale».
Riguardo ai laureati triennali del 2021 contattati nel 2022, dopo un anno dal titolo, il tasso di occupazione è dell’89,1%, quello di disoccupazione è pari all’1,7%. Il 40,8% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 27,2% su un contratto alle dipendenze a tempo determinato. Il 16,3% svolge un’attività in proprio, mentre il lavoro part-time coinvolge l’8,9% degli occupati. Più dell’72,6% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.
Rispetto ai laureati di secondo livello a un anno della laurea Il tasso di occupazione è dell’88,7%, quello di disoccupazione dell’2,3%, diminuito rispetto al 2,6% del 2022. Il 26,8% degli occupati può contare su un contratto a tempo indeterminato, mentre il 15,4% su un contratto a tempo determinato. Il 15,8% svolge un’attività in proprio. Il 75,9% ritiene la laurea conseguita efficace per il lavoro che sta svolgendo, il 68,6% dichiara anche di utilizzare attivamente le competenze acquisite con gli studi.
A cinque anni dalla laurea, è 94,9% il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello, diminuito dall’1,8% del 2022 allo 0,9% quello di disoccupazione. Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 54,1%, mentre gli occupati con un contratto a tempo determinato sono il 6,6%; il 19,9% svolge un’attività in proprio, il 2,1% un lavoro part-time. La laurea conseguita è ritenuta efficace dal 72,3%, il 66,2% dichiara di utilizzare le competenze acquisite.
Il 69,8% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 29,5% nel pubblico; lo 0,7% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 67,8%, mentre l’industria accoglie il 31,5% degli occupati; 0,7% la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.