Ristrutturazioni: boccata d'ossigeno per l'edilizia bresciana?
Un recente studio di Confartigianato conferma che interventi su un patrimonio immobiliare sempre più obsoleto potrebbero dare una spinte decisiva a un settore ancora in difficoltà
Dallo studio, emerge infatti che nella sola provincia di Brescia sono 23.094 gli edifici residenziali, pari al 12,8% del totale ad essere in mediocre o pessimo stato di conservazione. Una percentuale che sale al 17,2% se si prendono in considerazione gli edifici costruiti prima del 1981, mentre la quota di riduce al 2,4% per gli edifici nati tra il 1981 e il 2011. Lo rileva un’analisi condotta da Confartigianato che quantifica a Brescia in 230.812 gli edifici residenziali, (case unifamiliari, ville, villette, case a schiera, palazzine in complessi residenziali e condomini o palazzine con negozi o sedi di attività economiche in genere a piano strada), l'86,5% degli edifici totali.
Circa i tre quarti (72,6%) degli edifici residenziali sono stati costruiti prima del 1981 ed hanno quindi 35 anni ed oltre di vita, mentre le realizzazioni più recenti sono il rimanente 27,4%. La quota di edifici bresciani costruiti prima del 1981 risulta inferiore a quella rilevata per la media nazionale (74,1%), in linea con quella lombarda del 72,9% mentre, all'opposto, quella riferita a case di recente costruzione a Brescia è superiore al valore medio rilevato per il totale Italia (25,9%) e di poco superiore alla media lombarda (27,1%). Inoltre, l'elaborazione dei dati acquisiti dagli Attestati di Prestazione Energetica (APE) registrati nel Catasto Energetico Edifici Regionale (CEER), pubblicati da Regione Lombardia-CENED ed analizzati dall'Osservatorio di Confartigianato, mostra come in Lombardia tra gli edifici residenziali sottoposti a certificazione energetica, il 51,8% appartiene alla classe di consumo G, la più energivora e inquinante e solo il 13,3% alle classi A+, A, B e C4, che sono sinonimo di bassi consumi energetici e ridotto impatto ambientale. Dal punto di vista energetico gli immobili residenziali classificati nelle classi energetiche più efficienti (A-C) nella provincia Brescia rappresentano solo il 15,8%.
Cattive condizioni delle case dunque, oltre a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini, contribuiscono a gonfiare la bolletta energetica delle case. Secondo la rilevazione di Confartigianato, infatti, il comparto residenziale determina il 28,8% dei consumi finali di energia. Più di quanto assorbono i trasporti su strada (27,7%) e l’industria (22,7%).
Al III° trimestre 2015 la filiera della casa dei settori delle costruzioni e dell’indotto manifatturiero – Divisioni Ateco 2007 41, 42, 43, 23, 25 e 31 – a Brescia conta complessivamente 25.665 imprese e 82.849 addetti. Il 70,4% di queste imprese sono artigiane (18.072) e occupano il 46,6% degli addetti della filiera.
Va inoltre sottolineato come in maggioranza gli occupati della filiera casa operano in aziende con meno di 50 addetti (81,7%): 67.3727 addetti operano in imprese fino a 50 addetti della filiera casa dei settori delle costruzioni e dell’indotto manifatturiero.
Conclude il presidente Massetti: “È indispensabile rendere stabili e permanenti, nella misura indicata nella legge di Stabilità 2016, gli incentivi fiscali che consentono di raggiungere più obiettivi: riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, per il rilancio delle imprese delle costruzioni e l'emersione di attività irregolari”.
A fronte di ciò va sottolineato che nella sola Lombardia 438.781 contribuenti, pari al 6,2% del numero totale di contribuenti, hanno utilizzato le detrazioni fiscali per interventi finalizzati al risparmio energetico per un importo di 378 milioni di euro.
REDAZIONE ONLINE
29 gen 2016 00:00