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Ono San Pietro
di REDAZIONE 25 giu 2024 11:41

Due giovanissimi alla guida del Rifugio Iseo

Una passione che viene da lontano e che punta a coniugare tradizione e novità.  Il rifugio Baita Iseo ha inaugurato la stagione 2024 e, nello stesso tempo, battezzato una gestione nuova di zecca. A prendere in carico la struttura, situata sul versante nord − ovest della Concarena, in territorio di Ono San Pietro, sono stati infatti due giovani: Francesco Cavagnoli, ventottenne, e la sua compagna Sara Bianchi. Una scelta, la loro, fatta per passione, ma non solo. Per Francesco si tratta di una sorta di ritorno alle origini: il Rifugio Iseo, infatti, è stato gestito per ben 27 anni dal nonno, Venanzo Zana, che fino al 2016 si è occupato di accogliere e ristorare gli escursionisti. “La mia prima volta al Rifugio Iseo avevo 2 anni: era il 1998 − racconta Francesco − da allora ci sono tornato ogni anno e il Rifugio è diventata la mia oasi di pace e natura”. Nei ricordi di Francesco trovano posto estati piene di momenti indimenticabili, “come il corso di erboristeria di don Angelo, le giornate con gli amici, le scorpacciate con i manicaretti preparati da mio nonno, ma anche il piacere di incrociare e interagire con gli escursionisti”.

Un seme che, anno dopo anno, ha germogliato fino a far prendere a Francesco e Sara la decisione di trasformare la propria passione in un lavoro, diventando rifugisti. Del resto, la natura e, in particolare, la montagna sono un po’ nel loro DNA. “Io da poco sono diventato Guida Ambientale Escursionistica - conferma Cavagnoli -, mentre Sara è la co−creatrice del 'Cammino Tre Laghi', un trekking a lunga percorrenza che si snoda per 100 km nella zona dei laghi bergamaschi, tra quelli di Endine, Iseo e Piangaiano”.

“Siamo amanti della montagna e della natura − confermano all’unisono −, quindi la nostra filosofia non potrà che ricalcare questo spirito, nel pieno rispetto del territorio che ci circonda. La nostra sarà una proposta nel segno del ritorno alle tradizioni: non saremo un albergo travestito da rifugio, ma un luogo dove riscoprire la cucina di montagna (facendo ricorso quanto più possibile a prodotti a km zero), poter prendere parte a escursioni organizzate e, più in generale, assaporare la vera vita di montagna”.

Per contatti: Francesco Cavagnoli: 338 4797490 − mail: francescocavagnoli96@gmail.com 

REDAZIONE 25 giu 2024 11:41