lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di L. ZANARDINI 13 mag 2016 00:00

Integrazione: a scuola si costruisce il futuro

In classe si può leggere il presente e costruire il futuro. La scuola paritaria Santa Maria di Nazareth ha coinvolto i ragazzi (elementari e medie) in una mattinata sull'integrazione. Ospiti Nasser e il sindaco Emilio Del Bono

Una mattinata a scuola è un po’ come fare il pieno di energia e di entusiasmo. Sono queste le considerazioni del sindaco Del Bono a margine di un incontro intenso andato in scena alla Scuola Santa Maria di Nazareth e coordinato da Luciano Costa. In classe si può parlare di integrazione, in classe si costruisce davvero il futuro. E così i ragazzi, più facilmente liberi dai pregiudizi che attanagliano gli adulti, hanno ascoltato la storia di Nasser, un egiziano che in Italia ha trovato chi gli ha dato fiducia, e la testimonianza del Sindaco. Incontrando i ragazzi si ha proprio la percezione di assistere a un cambiamento di mentalità dato dal confronto quotidiano: del resto se nel 2001 gli alunni non italiani erano 196mila, al primo gennaio 2015 la cifra è salita a 803mila. Questo vuol dire che nelle scuole di ogni ordine e grado si sta gomito a gomito, si discute e si cresce insieme. Lo stesso vale, ovviamente, per lo sport.

E questa è una straordinaria opportunità in un mondo che è da sempre in movimento: le migrazioni appartengono, infatti, alla storia dell’umanità. “I muri – ha affermato Del Bono – non sono certo la strada da percorrere”. A scuola si può, quindi, leggere il presente e costruire il futuro. Come? Incrociando il volto dell’altro. Nel caso della Scuola Santa Maria di Nazareth c’è anche un di più, perché partendo dall’intuizione di Piamarta (iniziò pescando i più poveri tra i poveri per insegnare loro un mestiere) le “classi sono laboratori – sottolinea padre Domenico Fidanza – per diventare esperti di umanità”.

Difficile sapere con quale stato d’animo i ragazzi sono tornati a casa, ma di certo hanno trovato una risposta alla domanda iniziale: l’altro per me può essere una possibilità per crescere o una minaccia che mi fa paura? A loro la figura di Giuseppe Lazzati (1909-1986) potrebbe non dire molto, ma il messaggio finale lasciato dal Sindaco è molto attuale, soprattutto in un tempo come il nostro, per il mondo degli adulti: Lazzati, infatti, sosteneva che "la forza di ciascuno di noi sta proprio nel pensare politicamente", cioè nel pensare - in ogni nostra azione - alla polis, alla città degli uomini. Solo così si diventa artefici del cambiamento, solo così si diventa tessitori di reti di dialogo, solo così si diventa cittadini responsabili.
L. ZANARDINI 13 mag 2016 00:00