Fragilità e spiritualità
Apre il 25 marzo la mostra dei finalisti del premio Paolo VI per l’arte contemporanea
Apre sabato 25 marzo, a Concesio, “L’uomo non è che una canna. Fragilità e dimensione spirituale”, la mostra dei finalisti della quarta edizione del “Premio Paolo VI per
l’arte contemporanea” inserita nel palinsesto di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, le cui opere affrontano il tema della fragilità. La fragilità, infatti, è il minimo comune denominatore che unisce Fabio Bix, Asako Hishiki, Camilla Marinoni, Sara Munari, Camilla Rossi, Gianluca Vanoglio: sei artisti che esporranno le loro opere all’interno della Collezione Paolo VI. Si tratta di artisti tra loro molto diversi per poetica, media e approccio all’operazione di creazione artistica, ma accomunati da un’intensa capacità di riflessione esistenziale, che emerge nei loro lavori, in alcuni casi delicatamente, in altri con grande energia.
“La fragilità è il tema della collettiva che presenteremo sabato – spiega il direttore Paolo Sacchini –. Fragilità intesa quale umana e terrena chiave di accesso alla vita spirituale, alle domande sulle cose ultime; quale forma di una cultura intesa come cura dell’anima, delle sue sofferenze, delle sue ansie, delle sue contraddizioni. Con questa esposizione la Collezione mantiene il suo obiettivo di continuare la sua riflessione sul tema del sacro o forse ancora meglio dello spirituale, inteso tuttavia in senso molto ampio e non strettamente confessionale”. I sei artisti protagonisti della mostra sono stati scelti dalla giuria che esaminato più di 110 candidature. La stessa Giuria decreterà nelle prossime settimane il vincitore che avrà la possibilità di allestire una mostra personale nella primavera del 2024.