Una vita brutta quella di chi giudica
“La preghiera ci aiuta ad amare gli altri, nonostante i loro sbagli e i loro peccati”. Lo ha detto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, trasmessa in streaming dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico e dedicata alla preghiera quotidiana, ha ribadito che “la persona è sempre più importante delle sue azioni, e Gesù non ha giudicato il mondo, ma lo ha salvato”. “È una brutta vita quella di quelle persone che sempre giudicano gli altri, sempre stanno condannando giudicando”, ha proseguito a braccio: “E’ una vita brutta, infelice. Gesù è venuto per salvarci: apri il tuo cuore, perdona, giustifica gli atri, sii vicino agli altri, abbi compassione, abbi tenerezza, come Gesù”.
“Bisogna voler bene a tutti e a ciascuno ricordando, nella preghiera, che siamo tutti quanti peccatori e nello stesso tempo amati da Dio ad uno ad uno”, l’indicazione di rotta di Francesco: “Amando così questo mondo, amandolo con tenerezza, scopriremo che ogni giorno e ogni cosa porta nascosto in sé un frammento del mistero di Dio”. “È cosa buona e giusta pregare perché l’avvento del Regno di giustizia e di pace influenzi il cammino della storia, ma è altrettanto importante ‘impastare’ mediante la preghiera le umili situazioni quotidiane”, ha spiegato il Papa: “L’uomo – la donna, tutti noi – è come un soffio, come un filo d’erba”, come recitano i Salmi. Poi Francesco ha citato il filosofo Pascal: “Non serve che l’universo intero si armi per schiacciarlo; un vapore, una goccia d’acqua è sufficiente per ucciderlo”. “Siamo esseri fragili, ma sappiamo pregare”, ha commentato: “questa è la nostra più grande dignità, e anche la nostra fortezza”. “Coraggio, pregare in ogni momento e in ogni situazione, perché il Signore ci è vicino”, l’invito finale ancora fuori testo: “E quando una preghiera è secondo il cuore di Gesù, ottiene miracoli”.