Papa in Perù
Mons Piñeiro (presidente Cep) al Sir, “commissariamento Sodalizio scelta molto opportuna. A livello sociale serve clima di concordia”
“Mi pare che nelle comunità la visita del Papa sia stata preparata bene, con momenti di catechesi e preghiera. La speranza è soprattutto per il dopo, che la visita ci dia un rinnovato slancio pastorale e ci faccia affrontare nuove sfide”. Lo sottolinea mons. Salvador José Miguel Piñeiro García-Calderón, arcivescovo di Ayacucho e presidente della Conferenza episcopale peruviana, intervistato dal Sir alla vigilia dell’arrivo di Francesco. Dal punto di vista tecnico, “tutto è pronto. Abbiamo avuto una grossa collaborazione da parte del Governo”. Si è preparati, dunque, a grandi numeri: “Per l’arrivo del Papa è previsto che un milione di persone si riversi nelle strade – conferma mons Piñeiro -. Il Santo Padre passerà per la Avenida de Brasil, una strada molto larga, che potrà contenere un gran numero di persone. Alla messa di domenica, nella base di Las Palmas, è prevista la presenza di oltre un milione di fedeli”.
Nel corso dell’intervista il presidente dell’Episcopato peruviano accenna anche a delicate questioni ecclesiali e sociali. In merito alla decisione del Vaticano di commissariare il Sodalizio di vita cristiana, società di vita apostolica fondata in Perù, il giudizio di mons. Piñeiro è che “si tratta di una decisione molto opportuna, della quale avevo parlato già in maggio in occasione della visita ad limina. Già all’epoca i motivi apparivano fondati, anche se giustamente in Vaticano è stato seguito l’iter necessario. Da parte nostra c’è tranquillità, e ci tranquillizza appunto il fatto che il Papa affronta i problemi”.
Venendo alle tematiche sociali e politiche, il presidente della Cep parla della corruzione: “È un grossissimo problema di tutta l’America Latina. La parola del Papa ci aiuta e ci rafforza nella lotta contro questa piaga. Quanto alla situazione politica del nostro paese, ora il Presidente ha varato un nuovo Governo ed ha invitato al dialogo e alla riconciliazione. È importante che non vinca la discordia. Certo, possiamo discutere ed avere idee diverse, questa è la democrazia, ma l’importante è non essere disuniti”.