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Bucarest
di REDAZIONE 31 mag 2019 08:09

Papa Francesco: l'ecumenismo di gesti

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Il viaggio apostolico in Romania per incontrare diverse comunità cattoliche. Domenica presiederà la beatificazione di sette vescovi greco-cattolici martiri del regime comunista

Venti anni dopo Giovanni Paolo II, il Papa torna in Romania. Papa Francesco inizia questa mattina un viaggio apostolico che non lo porterà solo a Bucarest, come avvenne per Wojtyla, ma in diverse regioni, ciascuna con la propria storia e cultura dove incontrerà le diverse comunità cattoliche. Un Paese a maggioranza ortodossa, nel quale i cattolici sono circa il 7%.

Viene in un Paese uscito ormai da 30 anni dal comunismo, che dal 2007 fa parte dell’Unione europea, di cui detiene, in questo semestre, anche la presidenza e guarda al futuro. La prima giornata del viaggio vede papa Francesco a Bucarest, la “piccola Parigi”, così chiamata per i bei palazzi del centro in stile liberty e art nouveau. Una città vivace lo attende. Sui larghi viali alberati del tragitto che dall’aeroporto lo porterà nel cuore della capitale, lo aspettano sventolando le bandiere del Vaticano e della Romania e la gente.

All’arrivo all’aeroporto di Bucarest previsto per le 10.30 ora italiana, le 11.30 in Romania, il Papa sarà accolto dal presidente della Romania, Klaus Werner Iohannis, proveniente da un’antica famiglia di Sassoni della Transilvania, e dalla consorte. A scandire questi primi momenti la cerimonia di benvenuto presso il complesso del Palazzo presidenziale, il Palazzo Cotroceni, la visita di cortesia al presidente, l’incontro con il primo ministro di Romania, la signora Vasilica Viorica Dancila e, dopo, con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico.

L’ecumenismo sarà uno dei tratti essenziali di questa giornata ed entrerà nel vivo dopo il pranzo quando il Papa arriverà al Patriarcato ortodosso romeno, lì dove si recò anche Giovanni Paolo II con Teoctist. Un evento che è rimasto nel cuore oltre che nella storia, tanto che una targa lo ricorda. Ad accogliere Francesco sarà il Patriarca della Chiesa ortodossa romena Daniel, stimato teologo, che ha studiato anche a Strasburgo e a Friburgo. Poi l’incontro con il Sinodo permanente, uno dei massimi organi decisionali della Chiesa ortodossa romena. Momento culmine, anche per i fedeli, sarà la Preghiera del Padre Nostro presso la nuova cattedrale ortodossa, la cattedrale della Salvezza del popolo, inaugurata nel novembre scorso e non ancora completata, dalle misure imponenti e con un splendida iconostasi al suo interno.

La giornata si chiuderà con l’incontro con la comunità cattolica, con la celebrazione della Santa Messa alle 18 nella cattedrale di San Giuseppe, costruita dopo la metà del 1800. L’abbraccio con i fedeli cattolici suggellerà quindi questa prima intensa giornata di Francesco in Romania, quel “giardino della Madre di Dio”, come la chiamò anche Giovanni Paolo II, tanto cara al popolo romeno.

Sabato il viaggio apostolico di papa Francesco proseguirà per Sumuleu-Ciuc, con la celebrazione della santa messa alle 11.30 nel locale Santuario mariano; alle 16.30 il trasferimento a Iasi dove presiederà l’incontro mariano con la gioventù e con le famiglie. In serata il rientro a Bucarest.

Domenica mattina il Papa raggiungerà la località di Blaj per la Beatificazione dei 7 Vescovi Greco-Cattolici Martiri del regime comunista, al termine la recita del Regina Coeli. Nel pomeriggio incontrerà la locale comunità rom, ultimo momento del viaggio apostolico prima del rientro a Roma.

REDAZIONE 31 mag 2019 08:09