Papa Francesco: l’amore diventa servizio gratuito
“Dividere non è mai da Dio, ma dal diavolo”. È l’ammonimento del Papa durante la celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della Conversione di san Paolo Apostolo, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, a conclusione della 57ª settimana di preghiera per l’unità dei cristiani alla presenza dei rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma.
Per Gesù la domanda corretta non è “Chi è il mio prossimo?” ma “Io mi faccio prossimo?”, “Solo questo amore che diventa servizio gratuito, solo questo amore che Gesù ha proclamato e vissuto, avvicinerà i cristiani separati gli uni agli altri. Sì, solo questo amore, che non torna sul passato per prendere le distanze o puntare il dito, solo questo amore che in nome di Dio antepone il fratello alla ferrea difesa del proprio sistema religioso, ci unirà. Prima il fratello, dopo il sistema”.
Quindi il Santo Padre si è domandato: “Io e poi la mia comunità, la mia Chiesa, la mia spiritualità, si fanno prossime? O restano barricate in difesa dei propri interessi, gelose della loro autonomia, rinchiuse nel calcolo dei propri vantaggi, intavolando rapporti con gli altri solo per ricavarne qualcosa? Se così fosse, non si tratterebbe solo di sbagli strategici, ma di infedeltà al Vangelo”. ”Il Signore è il fine della richiesta, la vera eredità, il sommo bene. Paolo non cambia vita sulla base dei suoi obiettivi – ha proseguito -, non diventa migliore perché realizza i suoi progetti. La sua conversione nasce da un capovolgimento esistenziale, dove il primato non appartiene più alla sua bravura di fronte alla Legge, ma alla docilità nei riguardi di Dio, in una totale apertura a ciò che Lui vuole”.