No alla guerra, no al riarmo
Si alza il grido del Papa all'Angelus nel giorno della Giornata mondiale della pace
In questo giorno, che San Paolo VI volle dedicare alla preghiera e alla riflessione per la pace nel mondo, sentiamo ancora più forte, intollerabile il contrasto della guerra, che in Ucraina e in altre regioni semina morte e distruzione. Tuttavia non perdiamo la speranza, perché abbiamo fede in Dio, che in Gesù Cristo ci ha aperto la via della pace. L’esperienza della pandemia ci insegna che nessuno può salvarsi da solo, ma che insieme possiamo percorrere sentieri di pace e di sviluppo.
Nel mondo intero, in tutti i popoli sale il grido: no alla guerra! No al riarmo! Le risorse vadano allo sviluppo: salute, alimentazione, educazione, lavoro. Tra le innumerevoli iniziative promosse dalle comunità cristiane, ricordo la Marcia nazionale svoltasi ieri ad Altamura, dopo le quattro carovane che hanno portato solidarietà in Ucraina. Saluto e ringrazio i numerosi amici della Comunità di Sant’Egidio, venuti anche quest’anno a testimoniare il loro impegno per la “pace in tutte le terre”, qui e in molte città del mondo. Grazie, cari fratelli e sorelle di Sant’Egidio!