lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Giacarta
05 set 2024 07:33

Le religioni sognino la fraternità

Ascolta

Nel suo terzo giorno in Indonesia, Francesco ha incontrato il mondo islamico e lancia il forte invito a costruire tutti società aperte, isolare gli estremismi e a rafforzare i valori religiosi. La firma con il Grande Imam della "Joint Declaration of Istiqlal 2024"

Prosegue in viaggio apostolico di papa Francesco che nel suo terzo giorno in Indonesia ha incontrato il mondo islamico a cui ha lanciato un forte invito a costruire tutti società aperte, a isolare gli estremismi e a rafforzare i valori religiosi. Con il Grande Imam, poi, c’è stata la sottoscrizione della “Joint Declaration of Istiqlal 2024”: “In essa assumiamo con responsabilità le gravi e talvolta drammatiche crisi che minacciano il futuro dell’umanità”

Le religioni guardino “sempre in profondità”, laddove si trova veramente “ciò che unisce al di là delle differenze”, e poi abbiano cura dei legami, senza dover “cercare a tutti i costi dei punti in comune tra le diverse dottrine e professioni religiose”, ma piuttosto creando un collegamento tra le diversità. A Jakarta, in quella che è la Moschea più grande del sud-est asiatico, l’invito del Papa è stato accolto dalla comunità musulmana nel corso di un appuntamento dettato dall’amicizia e dal comune “incontro con il Divino”. La Moschea di Istiqlal è stata teatro di un capitolo tra i più intensi della tappa indonesiana del viaggio di Francesco, l’incontro interreligioso, la firma con il Grande Imam Nasaruddin Umar della “Joint Declaration of Istiqlal 2024” e la visita al Tunnel dell’Amicizia.

Ed è davanti al Tunnel che collega la Moschea alla Cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione, simbolo di fraternità tra le religioni, nel centro della capitale, che Francesco, in un saluto, ha pronunciato le prime parole di riconoscimento del comune cammino che la società indonesiana compie “verso la piena luce”. Un percorso che avviene anche grazie a tale passaggio sotterraneo, illuminato dall’amicizia, dalla concordia e dal reciproco sostegno.

“Ai tanti segnali di minaccia, ai tempi bui, - ha ricordato - contrapponiamo il segno della fratellanza che, accogliendo l’altro e rispettandone l’identità, lo sollecita a un cammino comune, fatto in amicizia, e che porta verso la luce”.

Nel suo discorso papa Francesco ha più volte sottolineato che “l’esperienza religiosa sia punto di riferimento di una società fraterna e pacifica e mai motivo di chiusura e di scontro”.

“Vi incoraggio – sono state le sue parole -  a proseguire su questa strada: che tutti, tutti insieme, ciascuno coltivando la propria spiritualità e praticando la propria religione, possiamo camminare alla ricerca di Dio e contribuire a costruire società aperte, fondate sul rispetto reciproco e sull’amore vicendevole, capaci di isolare le rigidità, i fondamentalismi e gli estremismi, che sono sempre pericolosi e mai giustificabili”.

Il Papa ha poi lasciato due consegne “per incoraggiare il cammino dell’unità e dell’armonia”, la prima delle quali è il “guardare sempre in profondità, perché solo lì si può trovare ciò che unisce al di là delle differenze”.

“Gli aspetti visibili delle religioni – i riti, le pratiche e così via – sono un patrimonio tradizionale che va tutelato e rispettato – ha ricordato - ma ciò che sta sotto, la radice comune a tutte le sensibilità religiose è una sola: la ricerca dell’incontro con il divino, la sete di infinito che l’Altissimo ha posto nel nostro cuore, la ricerca di una gioia più grande e di una vita più forte di ogni morte, che anima il viaggio della nostra vita e ci spinge a uscire dal nostro io per andare incontro a Dio”.

Continuando il suo discorso il Papa ha messo in evidenza come i fedeli siano chiamati a “promuovere l’armonia religiosa per il bene dell’umanità”, titolo della Dichiarazione poi sottoscritta con il Grande Imam.

“In essa – sono state ancora le parole di papa Francesco - assumiamo con responsabilità le gravi e talvolta drammatiche crisi che minacciano il futuro dell’umanità, in particolare le guerre e i conflitti, purtroppo alimentati anche dalle strumentalizzazioni religiose, ma anche la crisi ambientale, diventata un ostacolo per la crescita e la convivenza dei popoli. E davanti a questo scenario, è importante che i valori comuni a tutte le tradizioni religiose siano promossi e rafforzati, aiutando la società a sconfiggere la cultura della violenza e dell’indifferenza e a promuovere la riconciliazione e la pace”.

In chiusura, infine, l’appello a non cedere “al fascino dell’integralismo e della violenza”, quanto piuttosto “dal sogno di una società e di un’umanità libera, fraterna e pacifica!”

05 set 2024 07:33