L'economia integrale si fa con e per i poveri
Papa Francesco: “in economia abbiamo lasciato fuori per secoli lo sguardo delle donne”
“Fare economia significa prenderci cura della casa comune, e questo non sarà possibile se non avremo occhi allenati a vedere il mondo a partire dalle periferie: lo sguardo degli esclusi, degli ultimi”. E’ quanto raccomanda il Papa ai giovani di “The economy of Francesco”, nel messaggio inviato ai giovani di “The economy of Francesco” riuniti in diretta da Assisi per il IV Global Gathering. “Finora lo sguardo sulla casa che si è imposto è stato quello degli uomini, dei maschi, in genere occidentali e del nord del mondo”, la denuncia di Francesco: “Abbiamo lasciato fuori per secoli – tra gli altri – lo sguardo delle donne: se fossero stati presenti, ci avrebbero fatto vedere meno merci e più relazioni, meno denaro e più redistribuzione, più attenzione a chi ha e a chi non ha, più realtà e meno astrazioni, più corpo e meno chiacchiere. Non possiamo più continuare ad escludere sguardi diversi dalla prassi e dalla teoria economica, così come dalla vita della Chiesa. Per questo, una mia gioia speciale è vedere quante giovani donne sono protagoniste di Economy of Francesco”. “L’economia integrale è quella che si fa con e per i poveri – in tutti i modi in cui si è poveri oggi – gli esclusi, gli invisibili, quelli che non hanno voce per farsi sentire”, spiega il Papa: “Dobbiamo trovarci lì, sulle faglie della storia e dell’esistenza, e per chi si dedica allo studio dell’economia, anche alle periferie del pensiero, che non sono meno importanti”. “La prima povertà dei poveri è essere esclusi dal dire la loro, esclusi dalla stessa possibilità di esprimere un pensiero considerato serio”, ricorda Francesco: “Essere economisti ed imprenditori ‘di Francesco’ oggi significa essere necessariamente donne e uomini di pace: non darsi pace per la pace”. “Non abbiate paura delle tensioni e dei conflitti, cercate di abitarli e di umanizzarli, ogni giorno”, l’appello finale: “C’è più spazio per voi di quanto oggi non appaia. Vi chiedo quindi di rimanere attivamente uniti, costruendo su temi operativi veri e propri ponti fra i continenti, che portino definitivamente fuori l’umanità dall’era coloniale e delle diseguaglianze. Date volti, contenuto e progetti a una fraternità universale. Siate pionieri dall’interno della vita economica e imprenditoriale di uno sviluppo umano”.
Foto Vatican Media/Sir