Il nuovo mondo dei giovani di Francesco
Il messaggio finale dei partecipanti all'incontro mondiale con cui il Papa ha invitato i giovani a pensare a una nuova economia
“Noi giovani economisti, imprenditori, change makers del mondo, convocati ad Assisi da papa Francesco, nell’anno della pandemia di Cpvciod-19, vogliamo mandare un messaggio agli economisti, imprenditori, decisori politici, lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini del mondo, per trasmettere la gioia, le esperienze, le speranze, le sfide che in questo periodo abbiamo maturato e raccolto ascoltando la nostra gente e il nostro cuore. Siamo convinti che non si costruisce un mondo migliore senza una economia migliore e che l’economia è troppo importante per la vita dei popoli e dei poveri per non occuparcene tutti”.
Si apre con queste parole il documento finale stilato dai giovani partecipanti all’incontro “The Economy of Francesco”, tenuto dal 19 al 21 novembre scorso. Sollecitati dal Papa a indicare nuovi paradigmi per una nuova economia, i partecipanti all’incontro internazionale vissuto online a causa della pandemia hanno steso un documento in cui hanno indicato una serie di priorità necessarie per adempiere al mandato loro assegnato dal Papa: il rallentamento della corsa delle potenze mondiali e delle grandi istituzioni economico-finanziarie per lasciare respirare la Terra; l’attivazione di una comunione mondiale delle tecnologie più avanzate perché anche nei paesi a basso reddito si possano realizzare produzioni sostenibili; un posto centrale nell’agenza delle potenze mondiali per il tema della custodia dei beni comuni (specialmente quelli globali quali l’atmosfera, le foreste, gli oceani, la terra, le risorse naturali, gli ecosistemi tutti, la biodiversità, le sementi); la condanna dell’uso delle ideologie economiche per offendere e scartare i poveri e i più deboli; il rispetto in ogni azienda del diritto al lavoro dignitoso per tutti; l’immediata abolizione dei paradisi fiscali in tutto il mondo perché il denaro depositato in un paradiso fiscale è denaro sottratto al presente e al futuro delle giovani generazioni; la creazione di nuove istituzioni finanziarie mondiali e la riforma, in senso democratico e inclusivo, di quelle esistenti perché aiutino il mondo a risollevarsi dalle povertà; l’introduzione nelle imprese e nelle banche, soprattutto le grandi e globalizzate, di un comitato etico indipendente nella loro governance; premi a sostegno degli imprenditori innovatori nell’ambito della sostenibilità ambientale, sociale, spirituale e, non ultima, manageriale; la garanzia per tutti i bambini del mondo di una istruzione di qualità; un impegno perché le lavoratrici non abbiano le stesse opportunità dei lavoratori; l’impegno di tutti per la realizzazione di un mondo in cui più nessuno si possa esercitare nell’arte della guerra.
“Grazie per essere lì, per tutto il lavoro che avete fatto, per l'impegno di questi mesi, malgrado i cambi di programma. Non vi siete scoraggiati, anzi…» è stata la risposta che papa Francesco ha affidato a un video messaggio. “La gravità della situazione attuale, che la pandemia del Covid ha fatto risaltare ancora di più, - sono ancora parole del Papa - esige una responsabile presa di coscienza di tutti gli attori sociali, di tutti noi, tra i quali voi avete un ruolo primario: le conseguenze delle nostre azioni e decisioni vi toccheranno in prima persona, pertanto non potete rimanere fuori dai luoghi in cui si genera, non dico il vostro futuro, ma il vostro presente. Voi non potete restare fuori da dove si genera il presente e il futuro. O siete coinvolti o la storia vi passerà sopra”. “È tempo – è stato l’invito che papa Francesco ha rivolto al termine dell’incontro di Assisi - , cari giovani economisti, imprenditori, lavoratori e dirigenti d'azienda, è tempo di osare il rischio di favorire e stimolare modelli di sviluppo, di progresso e di sostenibilità in cui le persone, e specialmente gli esclusi (e tra questi anche sorella terra), cessino di essere – nel migliore dei casi – una presenza meramente nominale, tecnica o funzionale per diventare protagonisti della loro vita come dell'intero tessuto sociale». «Se è urgente trovare risposte, è indispensabile far crescere e sostenere gruppi dirigenti capaci di elaborare cultura, avviare processi – non dimenticatevi questa parola: avviare processi – tracciare percorsi, allargare orizzonti, creare appartenenze…”.