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di M.MICHELA NICOLAIS 06 mar 2019 13:38

Gesù viene tutti i giorni

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Dedicata alla seconda invocazione del Padre Nostro - "Venga il tuo Regno" - l'udienza di oggi, pronunciata da Papa Francesco in piazza San Pietro davanti a 10mila persone

“Gesù non fa proselitismo: annuncia, semplicemente”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro davanti a 10mila persone e dedicata alla seconda invocazione del Padre Nostro: “Venga il tuo regno”. Al termine dell’udienza, gli auguri di buona Quaresima a tutti i gruppi linguistici di fedeli.

“Queste parole non sono affatto una minaccia, al contrario, sono un lieto annuncio, un messaggio di gioia”, spiega Francesco a proposito del tema dell’udienza: “Gesù non vuole spingere la gente a convertirsi seminando la paura del giudizio incombente di Dio o il senso di colpa per il male commesso”. Al contrario, “quella che lui porta è la Buona Notizia della salvezza, e a partire da essa chiama a convertirsi”.

“Ognuno è invitato a credere nel vangelo”, l’invito del Papa: “la signoria di Dio si è fatta vicina ai suoi figli. Questo è Vangelo”.

“Gesù annuncia questa cosa meravigliosa, questa grazia”, prosegue Francesco a braccio: “Dio, il Padre, ci ama, ci è vicino e ci insegna ad andare sulla strada della santità”. I segni della venuta di questo Regno sono tutti positivi, e Gesù inizia il suo ministero prendendosi cura “degli ammalati, sia nel corpo che nello spirito, di coloro che vivevano una esclusione sociale – per esempio i lebbrosi –, dei peccatori guardati con disprezzo da tutti”. “Anche da coloro più peccatori di loro, ma che facevano finta di essere giusti”, aggiunge ancora a braccio: “E Gesù questi come li chiama? Ipocriti”.

“Tanti uomini e donne vivono ancora con il cuore chiuso”,

l’analisi del Papa a proposito dei tempi di attuazione, che a noi sembrano lenti, del Regno di Dio: “Gesù è venuto; però il mondo è ancora segnato dal peccato, popolato da tanta gente che soffre, da persone che non si riconciliano e non perdonano, da guerre e da tante forme di sfruttamento”, come la tratta dei bambini.

“Il Regno di Dio è simile a un campo dove crescono insieme il buon grano e la zizzania: il peggior errore sarebbe di voler intervenire subito estirpando dal mondo quelle che ci sembrano erbe infestanti”.

Con questa metafora Francesco spiega che Dio non è come noi, ha pazienza: “Non è con la violenza che si instaura il Regno nel mondo: il suo stile di propagazione è la mitezza”, il monito: “Il Regno di Dio è certamente una grande forza, la più grande che ci sia, ma non secondo i criteri del mondo; per questo sembra non avere mai la maggioranza assoluta. È come il lievito che si impasta nella farina: apparentemente scompare, eppure è proprio esso che fa fermentare la massa. Oppure è come un granello di senape, così piccolo, quasi invisibile, che però porta in sé la dirompente forza della natura, e una volta cresciuto diventa il più grande di tutti gli alberi dell’orto”. Anche Gesù, per i suoi contemporanei, è stato “un segno esile, pressoché sconosciuto agli storici ufficiali del tempo”. Il simbolo del chicco di grano, come si è definito lui stesso, è eloquente. Il gesto del contadino sembra una sepoltura, ma poi il seme germoglia e cresce:

“Dio ci precede sempre, Dio ci sorprende sempre.

Grazie a lui dopo la notte del Venerdì santo c’è un’alba di Risurrezione capace di illuminare di speranza il mondo intero”.

“Venga il tuo Regno! Seminiamo questa parola in mezzo ai nostri peccati e fallimenti”, l’invito con cui il Papa ha concluso l’udienza: “Regaliamola alle persone sconfitte e piegate dalla vita, a chi ha assaporato più odio che amore, a chi ha vissuto giorni inutili senza mai capire il perché. Doniamola a coloro che hanno lottato per la giustizia, a tutti i martiri della storia, a chi ha concluso di aver combattuto per niente e che in questo mondo domina sempre il male. Sentiremo allora la preghiera del Padre nostro rispondere. Ripeterà per l’ennesima volta quelle parole di speranza, le stesse che lo Spirito ha posto a sigillo di tutte le Sacre Scritture: ‘Sì, vengo presto!’. E Gesù viene, a suo modo, ma tutti i giorni”.

M.MICHELA NICOLAIS 06 mar 2019 13:38