Ad Abu Dhabi con lo spirito di Francesco
Il Papa negli Emirati Arabi per la conferenza globale sulla fratellanza umana, a 800 anni di distanza dal viaggio in Terra Santa del Poverello di Assisi
Il Boeing 777 dell'Alitalia con a bordo Francesco è atterrato all'aeroporto internazionale di Abu Dhabi ieri alle 18.48 ora italiana, poco prima delle 22.00 locali. È così iniziato, a pochi giorni dalla Gmg di Panama, il 27° viaggio apostolico, il primo negli Emirati Arabi Uniti e, più in generale, nella penisola arabica, per un Pontefice, il cui motto è “Rendimi strumento della tua pace”, sulla scia dell'auspicio che 8 secoli fa ha accompagnato l’incontro tra San Francesco e il sultano d’Egitto Malik Al Kamil. Papa Francesco è stato invitato a partecipare a una conferenza “globale” sulla “fratellanza umana”.
Tra i partecipanti – leader religiosi e intellettuali – figurano il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, il segretario generale dell’Organizzazione della cooperazione islamica, dr. Yousef bin Ahmad Al-Othaimeen, e il cardinale Bechara Boutros Al Rahi, patriarca della Chiesa cattolica maronita in Libano. Secondo l’agenzia di stampa “wam.ae”, il sultano Faisal Al Remeithi, segretario generale del Consiglio musulmano degli anziani, ha dichiarato: “La Conferenza globale servirà da forum intellettuale per permetterci di ascoltare la voce della ragione e della saggezza umane indipendentemente dalla razza e identità religiosa e rafforzerà anche i concetti di cittadinanza e convivenza pacifica tra le comunità”.
Quella di papa Francesco, dunque, è una visita storica dunque, pur nella sua brevità, e tanto attesa dalla comunità cristiana che qui vive come immigrata, specie dalle terre asiatiche, e che avrà i suoi momenti centrali nell'incontro interreligioso di oggi pomeriggio, presso il Founder's Memorial della capitale, e poi, martedì, nella Messa pubblica allo Zayed Sports City, ultimo appuntamento prima del rientro a Roma.
A sottolineare l’importanza di questo nuovo viaggio apostolico di papa Francesco è il Segretario di Stato Vaticano, il card. Piero Parolin. In un'intervista a Vatican Nwes ha infatti definito gli Emirati Arabi Uniti un ponte tra oriente e occidente ed una terra multiculturale, multietnica e multireligiosa. “Quello del Papa – ha affermato - sarà un messaggio a tutti i leader ed ai membri delle religioni, perché si impegnino insieme a costruire l’unità, la pace e l’armonia nel mondo per ritrovare la radice della nostra fraternità, in vista di una lotta chiara ed esplicita, contro ogni tipo di fondamentalismo e radicalismo che porta al conflitto ed alla contrapposizione”. Il card. Parolin poi ricordato che il viaggio apostolico porterà il Papa a incontrare i numerosi cattolici presente nel Paese, per incoraggiarli affinchè continuino a dare la loro testimonianza cristiana ed a dare il loro contributo per la costruzione della società e più in generale per la pace e la riconciliazione.