di MAURILIO LOVATTI
05 feb 2015 00:00
Voce illuminata sull'ambiente
Per Monari nell’ambito dell’ecologia il primo valore in campo è il bene della persona: la vita, la salute e l’integrità fisica
Il Vescovo ha affermato il dovere del cristiano in quanto cittadino di rispettare e difendere l’ambiente (“se quello che serve a me distrugge il bene sociale, nello stesso tempo cessa di essere bene per me, proprio perché il mio bene non è pensabile al di fuori del bene di tutti”) e lo ha giustificato su basi sia teologiche sia filosofiche, confutando con ricchezza d’argomentazioni la tesi di chi imputa la tendenza presente nella cultura occidentale ad abusare della natura proprio alla convinzione cristiana che l’uomo (creato ad immagine e somiglianza di Dio) sia stato posto al di sopra delle altre creature.
Alla base dello sfruttamento indiscriminato della terra sta la convinzione che l’uomo possa disporre a suo piacimento della terra e dei suoi beni. “Ebbene, questa convinzione è sbagliata – ha affermato il Vescovo – ha prodotto danni gravi, deve essere chiaramente rivista. Pensare che sia possibile un progresso senza limiti dell’attività umana si è dimostrato sbagliato. Dobbiamo fare i conti con ricchezze e con possibilità che hanno un limite. Di fronte alla produzione crescente di beni dobbiamo chiederci se promuovano il vero bene della persona.
Per il Vescovo nell’ambito dell’ecologia sono in campo due tipi di valori. Il primo riguarda il bene della persona: la vita, la salute, l’integrità fisica. A questi valori sono annessi, come beni concreti, quelli della salubrità dell’aria, della disponibilità di acqua potabile, della preservazione dell’ambiente naturale, dell’uso limitato delle risorse non rinnovabili, del riciclaggio dei rifiuti. C’è però anche un secondo ambito di valori: la tutela delle specie animali è parte della responsabilità che l’uomo ha di fronte alla natura. L’uomo ha anche il compito: di prendersi cura delle diverse forme di vita e di proteggerle, per quanto umanamente possibile. Per il vescovo la crisi ecologica che stiamo vivendo può aiutarci a riequilibrare il nostro stile di vita, a collocare in una giusta gerarchia i valori materiali, quelli sociali, quelli culturali, quelli personali e, “perché no? anche quelli religiosi”.
MAURILIO LOVATTI
05 feb 2015 00:00