Vince il sì all'Icfr
Il Consiglio presbiterale ha approvato, nel suo complesso, il documento che recepisce il percorso intrapreso
Il percorso è stato lungo, articolato, forse non perfetto. Ci sarebbe ancora tanto da discutere sulla verifica del cammino dell’iniziazione cristiana dei ragazzi a 10 anni dalla sua introduzione in diocesi. Il Consiglio presbiterale ha comunque approvato, nel suo complesso, il documento che recepisce il percorso compiuto e che il vescovo Monari ha steso alcuni mesi fa. Il voto finale espresso dai membri del Consiglio, in rappresentanza di tutto il clero bresciano (31 Sì - 16 No), dice che due terzi dei preti approva l’impostazione, mentre un terzo non approva. Nel merito molte conferme e qualche distinguo soprattutto in merito ai tempi e la modalità dei sacramenti. Servirà qualche limatura, perché i dettagli non sono ininfluenti in questa materia, poi al Vescovo l’ultima sintesi e l’eventuale promulgazione. Alla cronaca si possono aggiungere alcune considerazioni. Anzitutto sarebbe utile trovare il modo di dare ulteriori motivazioni nuove e sensate a quella parte di sacerdoti perplessi o addirittura ostili all’Icfr perché colgano la bontà del percorso intrapreso. Chi se ne fa carico? O dobbiamo rassegnarci alla percentuale fisiologica dei “disobbedienti”?
In secondo luogo: i rilievi mossi allo scarso valore pedagogico ed educativo del modello dell’Icfr (sbilanciato sul modello catecumenale) potranno essere approfonditi? L’impressione che l’oratorio resti altro rispetto all’Icfr o addirittura in contrapposizione a esso è ancora troppo forte nonostante le dichiarazioni d’intenti. Infine, sono stati invocati accompagnamento, sussidiazione, formazione per catechisti, formazione liturgica per ragazzi e genitori... Resta, quindi, molto da fare. Quello che è certo è che il voto sul documento diocesano chiude una fase. Basterà per sedare un dibattito che in questi anni non si è mai sopito nelle congreghe e nelle comunità? Forse no. D’altro canto la passione educativa dei nostri preti, catechisti e comunità, è forte e ci spingerà ancora oltre per dire Gesù in modo sempre nuovo.