di ADRIANA POZZI
25 giu 2015 00:00
Verso una Pasqua unica
La proposta di papa Francesco di trovare una data unica per “celebrare la Risurrezione nello stesso giorno a Roma, Costantinopoli e Mosca” è quindi decisamente rivoluzionaria e, insieme, profetica...
Rivoluzionaria perché mette mano a un aspetto su cui le Chiese si sono per secoli arroccate su posizioni di dura intransigenza e spesso anche scontrate; profetica perché rappresenta una provocazione, in quanto dimostra la sua volontà e la sua disponibilità a superare aspetti contingenti per puntare all’essenziale, sottolineando che, sebbene la data sia forse meno importante dell’evento che si ricorda, una celebrazione comune della Pasqua sarebbe una testimonianza straordinaria di unità e di fede.
Si arriverà a una conclusione positiva? Realisticamente le difficoltà sono ancora tante, alcune proposte analoghe fatte in passato a cominciare dagli anni ’20 del secolo scorso, sono cadute nel vuoto per diffidenze reciproche e per paura che cedere su questo punto fosse visto come segno di debolezza. Ma ora il grande carisma di papa Francesco, il suo modo di agire e di parlare franco e spontaneo, la sua sincera e a volte addirittura disarmante apertura unita alla sua popolarità potrebbero davvero fare la differenza: non ci sono nella sua proposta doppi fini o scopi nascosti, c’è solo il desiderio appassionato di sgombrare il campo da ostacoli, che tali non sono, sul cammino dell’unità e la profonda convinzione che sempre di più i cristiani sono chiamati nel mondo a essere segno di pace, di concordia e di armonia anche a partire da questioni minori e giudicate di scarso rilievo. Auguriamoci che il desiderio di papa Francesco che le Chiese siano capaci di uscire dal ristretto perimetro delle proprie certezze venga condiviso e diventi per tutti l’impegno che porti presto alla piena e visibile unità.
ADRIANA POZZI
25 giu 2015 00:00