di MARIO NICOLIELLO
01 giu 2016 00:00
Università: la svolta?
Mai c’era stata una campagna elettorale con tante posizioni in campo e, soprattutto, con nove professori ordinari desiderosi di vestirsi d’ermellino
Mai c’era stata una campagna elettorale con tante posizioni in campo e, soprattutto, con nove professori ordinari desiderosi di vestirsi d’ermellino. Dietro ogni nome c’è un preciso programma. Internazionalizzazione, rapporti col territorio, nuovi corsi di studio, riorganizzazione interna: sono solo alcune delle tematiche risaltanti nei corposi fascicoli presentati. Finora la campagna elettorale si è giocata più all’interno che all’esterno, ma c’è da scommettere che con l’avvicinarsi del giorno decisivo (la seconda votazione è prevista il 21 giugno, mentre l’eventuale ballottaggio tra i due più votati è in calendario il 30) anche le attenzioni della città cresceranno.
Quel che è certo è che al momento, sebbene alcuni papabili rettori sbandierino il sostegno ricevuto da determinate sfere d’interesse, nessuna forza politica o sociale, così come nessuna istituzione, ha manifestato in maniera esplicita il sostegno a uno specifico candidato. D’altronde con un numero così elevato di contendenti neanche all’interno delle vecchie facoltà ci si può riconoscere in maniera precisa con un nome: basti solo osservare l’area di Ingegneria che ha espresso ben cinque candidature. Attenti allo sviluppo della campagna elettorale sono stati anche i rappresentanti degli studenti e del personale tecnico-amministrativo, chiamati per la prima volta a partecipare all’elezione.
In caso di contesa serrata studenti e tecnici potrebbero addirittura risultare decisivi nella scelta. Per questa ragione i candidati hanno incontrato gli studenti e si sono interessati a questioni che, molti dei nove, in precedenza non avevano mai affrontato. L’auspicio è che gli studenti vengano messi al centro dell’azione da chiunque risulti eletto, poiché senza di loro l’università non esisterebbe.
MARIO NICOLIELLO
01 giu 2016 00:00