di PAOLO BUSTAFFA
12 mag 2015 00:00
Una nuova alleanza
Cosa ha fatto la famiglia perché tanta violenza non maturasse al proprio interno?
Tornano alla mente alcune parole di papa Francesco: “La famiglia può essere scuola di comunicazione... anche là dove sembra prevalere l’inevitabilità dell’odio e della violenza”. Le ha scritte nel messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che ricorre il 17 maggio. È lo stesso Papa che chiedeva all’Expo di ricordare coloro che non hanno pane, che non hanno pace e invitava alla globalizzazione della solidarietà. Potrebbero sembrare parole fuori dalla realtà: cosa può fare mai la famiglia? Cosa ha fatto la famiglia perché tanta violenza non maturasse al proprio interno? Cosa hanno fatto la cultura, la scuola e la politica perché le famiglie non restassero sole di fronte a immense sfide educative? Domande che ritornano guardando alla famiglia quale scuola di umanità. E così papa Francesco ricorda: “Non lottiamo per difendere il passato, ma lavoriamo con pazienza e fiducia, in tutti gli ambienti che quotidianamente abitiamo, per costruire il futuro”.
A chi è ai bordi della cronaca pare che fra gli ambienti in cui oggi è possibile e significativo abitare ci sia, pur con gli inevitabili limiti, anche l’esposizione mondiale che fino al 31 ottobre proporrà il messaggio “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”. La globalizzazione della solidarietà, la lotta alle ingiustizie che provocano la fame, l’impegno per la difesa e la promozione della vita non possono forse prendere forza anche da un incontro di popoli attraverso i colori, i sapori gli odori dei frutti della terra? Non possono prendere forza anche dalle voci di bambini e adulti che invitano ad amare la vita? Non possono prendere forza dal ripensamento di un giovane dopo fatti violenza? Non possono prendere forza da una comunicazione che trova nella famiglia la prima scuola di solidarietà?
PAOLO BUSTAFFA
12 mag 2015 00:00