Una cultura della sanità
Costruzione di una cultura della sanità, l’apertura delle Case di comunità ai servizi degli erogatori già presenti sul territorio, prepararsi alla sfida dell’Intelligenza artificiale e iniziare ad aprire a percorsi di sostenibilità dedicati al settore sanitario. Sono gli indirizzi prioritari che dovrà affrontare la sanità lombarda in questo nuovo quinquennio in partenza dopo le elezioni del 12 e 13 febbraio.
Sanità, in tutte le sue sfaccettature, che è stata grande protagonista (spesso con interventi rivedibili) della campagna elettorale appena conclusa. Il miglioramento del sistema sanitario e della fruizione di questo da parte dei cittadini passa innanzitutto attraverso una nuova “Cultura della sanità”, ovvero un processo, mai attivato, di formazione del cittadino al tema dei servizi sanitari a lui dedicati. Conoscere come opera il proprio medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta, com’è organizzata la nuova continuità assistenziale (ex guardia medica), quali servizi eroga la Casa della comunità o a chi è dedicato l’Ospedale di comunità può migliorare il sistema. Se conosco bene i nuovi servizi sanitari che il mio territorio offre, ad esempio, eviterò di intasare i pronto soccorso con accessi impropri.
Altro tema focale sarà l’apertura delle Case comunitarie ai servizi già presenti sul territorio, visto che nel nuovo modello di assistenza territoriale la Casa della comunità sarà attore protagonista come presidio sociosanitario sul territorio. Se vorrà essere un vero riferimento in grado di erogare risposte ai bisogni del cittadino è necessario però che, nel corso del tempo, la Casa della comunità si “apra” agli erogatori sanitari già presenti sul territorio: RSA, Centri diurni integrati, servizi residenziali per le dipendenze e la salute mentale, servizi di neuropsichiatria e una molteplicità di studi medici e poliambulatori. Essi potranno diventare validi partners delle Case di comunità, consentendo a queste di poter erogare una molteplicità di prestazioni che vadano oltre quelle previste dalle normative.
Gli ultimi due punti clou sono il tema dell’intelligenza artificiale e una nuova mentalità in fatto di sostenibilità per la filiera sanitaria. Innanzitutto il sistema sociosanitario regionale deve attivarsi tempestivamente per approfondire le sfide che i sistemi governati dall’intelligenza artificiale, come “Chat GPT” (nuovo strumento di Open AI che mira a rendere l'interazione con i sistemi di intelligenza artificiale più naturale e intuitiva), che ci stanno già proponendo sul mercato. Ignorarli o sottovalutarli sarebbe un errore fatale. Già oggi molti cittadini cercano risposte ai loro bisogni di salute “interrogando” assistenti virtuali sanitari con rischi e pericoli che nemmeno immaginano.
In tema di sostenibilità invece, il settore sanitario sconta un oggettivo ritardo rispetto ad altri comparti. Regione Lombardia deve aiutare, con precisi percorsi, gli erogatori sanitari ad intraprendere processi di autentica sostenibilità che vada oltre l’installazione di due pannelli fotovoltaici o un cappotto termico.