Un mese mariano
Per desiderio del Papa il mese mariano sarà dedicato a una maratona di preghiera con il Santo Rosario per invocare la fine della pandemia. Saranno coinvolti i Santuari di tutto il mondo: un’unica intenzione salirà dalla Terra al cielo per tutto il mese dedicato alla devozione della Vergine. La nostra città ha delle immagini sacre che sono legate ad intercessioni della Madre di Gesù per la fine della siccità, della pestilenza, della pioggia eccessiva. Una di queste è al santuario della Madonna dei Miracoli, un’altra nella parrocchia di san Lorenzo all’altare della Madonna della Provvidenza; nella chiesa di San Francesco la Cappella dell’Immacolata è stata costruita dai fedeli proprio per chiedere la protezione di Maria sulla città. Maria è madre dei fedeli, in quanto madre della Chiesa ma è anche Madre di Dio è quindi un ponte ideale per presentare le nostre richieste e come scrive Dante nella Divina Commedia “molte fïate liberamente al dimandar precorre” (Canto 33 del Paradiso). In un paio di vangeli apocrifi, dove si racconta dell’infanzia di Gesù, quando Giuseppe sta per morire, Maria assume un ruolo importante: lascia Gesù accanto al padre putativo morente, e negli ultimi istanti lei si fa accanto al capezzale chiamando a pregare gli altri figli di Giuseppe. Molti defunti per coronavirus sono morti nella solitudine. Non un parente, non un conforto, non un viso accanto. È bello pensare che Maria abbia fatto come a Nazareth, si sia fatta accanto a queste persone per confortarle con la sua presenza. In questo mese affidiamo a lei tutti i nostri cari che sono venuti a mancare in questo periodo. Ultimo passaggio delicato: in questi giorni assistiamo a molta superficialità: è vero che la pandemia ha mostrato tanta solidarietà, tanta bontà spontanea e aiuto fraterno, negli ospedali, nelle parrocchie, nei quartieri, ma è altrettanto vero che è aumentata la maleducazione, la rabbia, l’indifferenza di persone per lo più di mezza età che se ne fregano delle norme di sicurezza per la salute propria e altrui. Sono quelle persone che non usano le mascherine, che fanno assembramenti, che negano la malattia, che assumono comportamenti irresponsabili solo per mero divertimento. Penso che Maria con la sua umiltà e obbedienza abbia una lezione da dare. Anche per queste persone vogliamo pregare perché la Madre dell’Umiltà illumini la loro mente e le aiuti ad essere migliori, fraterne e intelligenti.