di LUCIANO PACE
02 apr 2015 00:00
Un mese di vacanza?
Il commento alla recente dichiarazione del ministro della Pubblica istruzione Poletti secondo il quale un mese di vacanza per studenti e insegnanti è più che sufficiente
Non c’è dubbio che alcune esperienze di lavoro stagionale compiute dagli studenti delle secondarie di II grado possano concorrere alla loro crescita come persone “normali”; se non altro tali esperienze li aiuterebbero a togliersi di dosso la nomea di “sdraiati” che, con grande perizia di linguaggio, lo scrittore Michele Serra ha loro attribuito, anche a buon diritto. Tuttavia, di là da motivazioni collegate alla propria esperienza personale, forse anche ciascuno di noi può, più realisticamente, chiedersi (come ha imparato a fare Linus) che cosa si attenda la maggior parte dei docenti rispetto alle vacanze estive.
Perché, salvo immaginare che tutti i docenti italiani condividano lo stacanovismo di cui il Ministro Poletti si fa portavoce, pare che molti fra loro non sarebbero disposti a rinunciare a tre mesi in cui di fatto sono in vacanza, anche se di diritto rimangono a disposizione della scuola per due di questi tre: lo sanno bene i docenti impiegati per i corsi di recupero estivi di chi a giugno non è stato del tutto promosso. Tra l’altro, che cosa mai avrebbero da raccontare gli studenti nei loro temi di inizio anno, con un solo mese estivo di vacanza a loro disposizione?
LUCIANO PACE
02 apr 2015 00:00