Tutto sarà bene
Non c’è ragionamento che possa competere con l’emozione per farci cambiare. E di emozioni forti ne stiamo vivendo in questo periodo! Queste emozioni possono farci dire: “Tutto sarà bene” se apprezzeremo di più gli affetti che diamo per scontati
Vedere lenzuola e cartelloni con scritto “Andrà tutto bene”, adesso fa storcere un po’ la bocca. “Andrà tutto bene” si usa per incoraggiare in circostanze difficili il cui esito è incerto. Ma in questa circostanza difficile, in questa pandemia, degli esiti certi sono già visibili: esiti negativi che disconfermano l’auspicio positivo di quell’incoraggiamento. Esiti certi sono le perdite affettive e le perdite economiche. Non è andato tutto bene per chi ha perso irrimediabilmente un affetto, oltretutto in circostanze disumane. Non è andato tutto bene per chi non sa come provvedere ai propri figli da adesso e chissà per quanto tempo ancora a venire. Giuliana di Norwich, una mistica inglese del 1300, ha detto: “Tutto sarà bene”; ha affermato che Dio stesso le disse: “Ogni specie di cosa sarà bene”, cioè Dio trasforma in bene ogni genere di cosa, Dio volge in bene tutto. Per chi è credente, questo è un grande incoraggiamento: crede che tutto questo abbia un senso, per la fiducia che ha in Dio. Ma chi non crede e chiunque altro può volgere al bene questa esperienza pesante. Non c’è niente di più potente per innescare un cambiamento che le emozioni. Non c’è ragionamento che possa competere con l’emozione per farci cambiare. E di emozioni forti ne stiamo vivendo in questo periodo! Queste emozioni possono farci dire: “Tutto sarà bene” se apprezzeremo di più gli affetti che diamo per scontati, se metteremo in campo nuovi progetti, se valorizzeremo le nostre “semplici” abitudini, se vivremo nuovi rapporti di vicinato, se la tanta solidarietà di cui siamo testimoni non ci farà più abbracciare l’opinione di Plauto “Homo homini lupus”, se non ci saranno più strette di mano flaccide, se ogni volta che usciremo di casa sorrideremo pensando che non dovremo mettere la mascherina. E chissà quanto altro di questa esperienza noi possiamo volgere al bene. “Andrà tutto bene” non è in nostro potere, ma quanto “Tutto sarà bene” dipende da noi. Dipende cioè da noi quanto bene sappiamo ricavare da questa esperienza. Questa esperienza può cambiarci in meglio se sapremo vedere la realtà di prima con occhi nuovi, se ci faremo cioè bastare ciò che abbiamo sempre avuto sotto gli occhi e che non abbiamo mai visto.