Tu non vali niente
Daniela ha sposato un uomo che sembrava darle sicurezza: sapeva sempre il da farsi, mai un dubbio, un’incertezza. A poco, a poco, però, questo ha voluto significare un lento, ma continuo appiattimento di Daniela. Qualsiasi cosa lei dicesse o facesse non andava mai bene: lui continuava a contraddirla, a mettere i puntini sulle i, a sminuirla, a svalorizzarla. Dava a Daniela il rimando di sbagliare sempre e, alla fine, continuando a dirle che sbagliava, a farla sentire sbagliata. Lui aveva messo in atto (si spera, inconsapevolmente) un’opera di annientamento di Daniela, uno stillicidio che determinava in lei un senso di inadeguatezza, incapacità, non valore. Aveva accanto un uomo che invece di sostenerla, la affondava, invece di rafforzare la sua identità, la sviliva. Non la demoliva solo come donna, ma anche come madre: spesso le rimproverava addirittura di rovinare i figli, per l’incapacità genitoriale che le attribuiva. La sua opera di annientamento si allargava anche nei confronti dei familiari ed amici di Daniela: anche loro, a detta sua, erano persone senza valore, capaci solo di fare cose sbagliate. Non incoraggiava quindi questi rapporti, ma erano ulteriore motivo di critiche. Poi, un fatto inatteso: Daniela vinse un concorso lontano da casa e si trasferì per un anno. Qui ci fu una svolta.
Daniela dovette arrangiarsi a vivere da sola, senza il marito, affrontando in modo autonomo tutti i problemi di questa permanenza e del relativo lavoro; si costruì anche una buona rete relazionale. Daniela allora fece una sensazionale scoperta: sapeva fare e, soprattutto, sapeva essere. Acquistò consapevolezza del suo valore. I colleghi e le persone con cui aveva a che fare la facevano sentire stimata, capace, competente. A casa il marito continuava a considerarla e trattarla come sempre. Ora lei sentiva che era ingiusto, ma aveva ancora il potere di farla stare male, di farla sentire incapace ed in colpa, di farle desiderare la sua approvazione. Il malessere di Daniela aumentava sempre di più, sempre più per lei diventava intollerabile questa situazione. Daniela chiese la separazione. Lui cominciò una guerra contro di lei, chiedendo tutto e il contrario di tutto. Una guerra che continua tuttora perché non gli va bene nessuna proposta o, meglio, prima gli va bene e poi cambia idea. Daniela è estenuata, prostrata, lo stress è alle stelle, il fisico ne risente. Ma Daniela vuole liberarsi dal giogo portato così a lungo. Daniela non vuole rifarsi una vita con un altro uomo: vuole solo rifarsi la sua.