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di PAOLA ZINI 11 lug 2024 14:28

Tempo di incontri

L’estate è da sempre il periodo dell’anno più ricco di incontri e di relazioni. Tante sono le occasioni per stare insieme ad altri, sia per i bambini e gli adolescenti sia per i giovani e gli adulti. Si pensi al grest, ai campi scuola, alle lunghe serate, alle feste, alle vacanze. Si trascorre il tempo con gli altri, si sperimenta la bellezza dello stare insieme, la ricchezza delle relazioni. Mi accorgo però che in queste occasioni vi è anche un rischio, quello di essere soli in mezzo alla folla: si è accanto ad altre persone, ma non si entra davvero in relazione, spesse volte non ci si parla nemmeno, altre si rimane a un livello di discussione superficiale.

Quanto, dunque, siamo capaci di entrare davvero in relazione con gli altri? Quanto riusciamo a superare rapporti superficiali per immergerci in rapporti più profondi? Quanto riusciamo ad abbandonare maschere rassicuranti per mostrarci autentici? Questi interrogativi ci interpellano tutti! Il tema vero è che le relazioni non possono essere sporadiche ed occasionali, necessitano di continuità e, soprattutto, di cura. Bisogna aver cura dei nostri rapporti, anche quando questi sono faticosi, anche quando l’altro ha bisogno di noi per condividere le sue sofferenze, anche quando si entra in conflitto, anche quando siamo stanchi. Aver cura delle relazioni vuol dire coltivarle, vuol dire dedicare all’altro tempo, pensiero, ascolto, vuol dire costruire rapporti in cui si possono abbassare le difese, mostrando all’altro le proprie fragilità, senza sentirci giudicati, senza dover apparire perfetti ed infallibili, senza essere perennemente in competizione.

Troppo spesso ci rifugiamo in relazioni finte, tutti mascherati e incredibilmente soli; proviamo, invece, a ricercare relazioni in cui reciprocamente possiamo aiutarci a conoscerci, a confrontarci, a condividere le difficoltà così come anche le gioie. Questo richiede impegno, necessita di un investimento, a volte anche di un po’ di fatica, ma il risultato è duplice: da un lato, poter essere sé stessi e, dall’altro, sapere di poter contare su altri. Questo può aiutare a togliere quell’inquietudine che mi sembra espandersi a macchia d’olio e contribuire a farci stare bene. Ben venga l’estate, dunque, con la sua esplosione di occasioni di incontro, in cui trascorrere del tempo bello insieme ad altri, ma impegniamoci affinchè questi incontri siano veri, riconoscendo che solo così essi possono essere un antidoto alla chiusura e alla solitudine.

PAOLA ZINI 11 lug 2024 14:28