Tassa sul volontariato
La presunzione ha come sinonimi boria o superbia. Se la presunzione si lega strettamente all’incompetenza e se queste due caratteristiche sono patrimonio di una classe politica al potere, gli errori/guai sono assicurati
La presunzione ha come sinonimi boria o superbia. Se la presunzione si lega strettamente all’incompetenza e se queste due caratteristiche sono patrimonio di una classe politica al potere, gli errori/guai sono assicurati. Per alcuni mesi il governo, quanto collegialmente è difficile dirlo, è stato impegnato nella stesura della manovra di bilancio avendo come obiettivo il rispetto del “contratto di governo”, cioè tentare di mantenere le promesse elettorali senza avere le risorse necessarie. Il Parlamento nei giorno scorsi ha licenziato un testo senza che le commissioni parlamentari e le stesse aule di Senato e Camera abbiano avuto la possibilità di valutare, discutere e proporre emendamenti. Sulla legge molte analisi sono state fatte e continuano in questi giorni da aprte di autorevoli economisti, sociologi, costituzionalisti e commentatori politici.
Mi soffermo su un tema nel quale ho qualche esperienza: il raddoppio dell’Ires al Terzo settore e al volontariato. Per capirci e solo come esempi, si colpiscono tutte le ambulanze, la Croce rossa, le Fondazioni che gestiscono Rsa, ma anche tutte le associazioni onlus. Il 27 dicembre il vice presidente Di Maio riconosceva l’errore e prometteva una “correzione alla prima occasione possibile”. L’altro vice presidente, per non essere da meno, dichiarava che le loro intenzioni erano di colpire i falsi volontari e quindi si riparerà per tutelare coloro che da sempre operano per il bene. Il presidente Conte scriveva su Facebook “Provvederemo quanto prima, a gennaio, a intervenire per riformulare e calibrare meglio la relativa disciplina fiscale”. Ma questi governanti, dove stavano quando tutto il Terzo Settore, volontariato compreso, più la Conferenza episcopale italiana facevano presente che con quella norma si toglievano denari alle organizzazioni senza scopo di lucro, che si occupano di povertà, disagio, cultura, ambiente, salute? In definitiva si riducevano gli aiuti ai più bisognosi? L’ultima chicca, per ora, di Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno, in diretta Facebook dalla sua pagina personale dice che “le parole di qualche vescovone, o di Famiglia cristiana o del quotidiano dei vescovi, non rappresentano l’animo dei cristiani e dei cattolici”...
Non so se la norma verrà cambiata. Sicuramente non si tornerà alla situazione precedente, basta rileggere le dichiarazioni del presidente Conte. Con il passare dei giorni si scopriranno altri errori nella manovra di bilancio e probabilmente il fallimento complessivo della stessa. Poi qualche colpevole cui addossare le responsabilità verrà trovato, naturalmente nei governi precedenti e nell’Europa. Presunzione e incompetenza appunto. Per restare sul tema della tassazione al Non Profit, ritengo che, senza distinzioni partitiche, tutti coloro che credono nell’utilità del Terzo settore e del volontariato, debbano tenere alta l’attenzione perché i futuri interventi governativi sul tema rispettino e riconoscano l’utilità ed il valore di quello che è la colonna portante del sistema di protezione delle fasce deboli. Oggi più che in altre situazioni, è il tempo nel quale il Terzo settore ed il volontariato, senza riferimento o esplicita scelta partitica, giochino un forte ruolo politico. Se la politica è la più alta forma di carità il volontariato ha tutta l’autorevolezza per far sentire la propria voce. Ruolo sociale e politico che non può limitarsi al tema della tassazione al Terzo settore ma deve guardare al tipo di società che ci stanno costruendo.