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di MASSIMO VENTURELLI 17 giu 2015 00:00

Tanto la colpa è sempre di qualcun altro...

Sono ancora molti i genitori che non hanno ben presente quale sia il loro ruolo educativo

Nei giorni scorsi i media locali hanno dato ampio risalto alla rissa tra giovani scoppiata lo scorso 13 giugno in piazza Vittoria a Brescia e al consueto strascico di polemiche politiche. La vicenda ha finito col far passare in secondo piano un’altra che, forse, avrebbe meritato ben altra attenzione.

In un Comune del Gardesano i carabinieri fermano e portano in caserma alcuni giovanissimi evidentemente ubriachi e “pizzicati” a farsi uno spinello, con tanto di “dotazione” al seguito.

Chiamano quindi i genitori dei ragazzi perché vengano a riprenderseli, immaginando che diano ai loro figli la classica lavata di capo. Il poco riportato dalle cronache racconta di papà e mamme sì inferociti, ma non con gli innocenti pargoli, ma con gli agenti della Benemerita.
“Non avete altro da fare che fermare i nostri figli per un bicchiere di troppo e un innocente spinello?” sarebbe stata la provocatoria domanda posta dai genitori che, evidentemente, non avevano alcuna intenzione di riprendere i figli per la “stupidaggine” commessa.

Certo, non è la prima volta che la cronaca racconta di papà e mamme che reagiscono in modo diametralmente opposto rispetto a come il loro ruolo educativo suggerirebbe. A queste risposte, però, non è facile abituarsi, soprattutto in una società che ha un disperato bisogno di figure educative autorevoli, di adulti che sappiano, anche con qualche gesto significativo (una volta era lo scappellotto...), aiutare i giovani a crescere.

Il problema, se quel che poco che hanno raccontato le cronache locali è vero, è che i primi a essere in ritardo nel campo della crescita a volte sono proprio i genitori... Tanto c’è sempre una scuola, una comunità, una società a cui gettare addosso la colpa quando i figli commettono qualcosa di sbagliato.
MASSIMO VENTURELLI 17 giu 2015 00:00