Tanti i musulmani distanti da casa
Domani inizia il sacro mese del Ramadan. Il pensiero e l’augurio quest’anno va a tutti i fratelli credenti musulmani che quest’anno vivranno il sacro mese del Ramadan lontano da casa.
Il pensiero e l’augurio quest’anno va a tutti i fratelli credenti musulmani che quest’anno vivranno il sacro mese del Ramadan lontano da casa. A chi è in viaggio verso un’Europa che li teme e non li vuole. A chi è rimasto bloccato alle frontiere con la Francia, la Svizzera e la Germania.
A chi nonostante tutto - i sacrifici, gli stenti, la fame e il caldo - decide di rimanere fedele all’osservanza del digiuno che è il quarto dei cinque Pilastri dell’Islam (Arkan al-Islam), ovvero gli obblighi inderogabili di ogni musulmano. A chi vivrà il digiuno e la preghiera sotto un ponte, sugli scogli, in un centro di prima accoglienza. A chi viene additato, scartato dalla società europea e accusato di terrorismo solo perché musulmano. A chi vive la sua fede con umiltà e osservanza, dando così testimonianza di un Islam buono e misericordioso.
Si tratta di un mese di purificazione e di avvicinamento a Dio. L’augurio è che sia anche un mese ricco di grazie, durante il quale, come è scritto, “le porte del cielo sono più dischiuse” e “i demoni vengono legati”. Questo è il nostro augurio per chi vive quest’anno il Ramadan sradicato dalla sua terra, per chi spera in un futuro migliore per sé e i suoi figli e per chi guarda a questo futuro al di là di un filo spinato e un binario di ferrovia. Buon Ramadan!