Su Brescia l’eco dei venti siciliani...
Una brezza leggera per qualcuno, un venticello amaro per qualcun altro, aria di burrasca per altri ancora. È la metafora meteorologica il modo migliore per raccontare le elezioni regionali siciliane del 5 novembre scorso
Una brezza leggera per qualcuno, un venticello amaro per qualcun altro, aria di burrasca per altri ancora. È la metafora meteorologica il modo migliore per raccontare le elezioni regionali siciliane del 5 novembre scorso. Sicuramente è una brezza leggera quella che sta accarezzando il Centro-destra che, conquistata la Regione con Musumeci, guarda con ottimismo alle politiche del prossimo anno. Amaro e malinconico è invece il vento che soffia sul Movimento 5 Stelle. Entrato da Papa nel “conclave siciliano”, ne è uscito senza alcuna tiara in testa... Venti da bufera, di questo non c’è dubbio, sono quelli che stanno agitando le fondamenta della casa del Pd e delle altre mille anime della sinistra, una galassia tornata dalla Sicilia con una sconfitta pesante.
A forza di soffiare, però, il vento siciliano è arrivato sino a Brescia, portando con sé un’eco non trascurabile. Il messaggio siciliano è arrivato chiaro a tutte le forze politiche che si apprestano alla campagna per la Loggia della prossima primavera: uniti si vince, divisi, e per di più litigiosi, si perde, ma c’è di più: si vince o si fa bene se il candidato è autorevole, riconosciuto e stimato al di là della sua appartenenza politica. La lezione siciliana ha smosso il Centro-destra bresciano sulla strada di un percorso condiviso per un candidato unico (sì, ma quale?). Il M5S, che pure dice di godere di buoni consensi, paga la scelta delle corse solitarie, e oggi, almeno a Brescia, sembra scontare un ritardo nell’indicazione di una figura in grado di competere per la Loggia. Difficile pensare che in città saltino fuori la Raggi o la Appendino di turno, anche perché Brescia non è né Roma né Torino... Il Centro-sinistra ha la carta Del Bono, che è di quelle su cui rilanciare con un certo ottimismo, ma sa che la vera sfida che deve affrontare è quella delle alleanze all’interno di una galassia in continua fibrillazione. Ma questo è un altro discorso. I bresciani, l’hanno dimostrato anche nelle precedenti elezioni, vogliono e scelgono candidati credibili.