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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 04 gen 2017 17:00

Strategia da politico consumato

Quando si dice “parabola di un clown”... Non si offenda Bruno Nataloni, autore e interprete di un omonimo spettacolo molto apprezzato anche a Brescia. A suggerire il titolo sono le ultime vicissitudini di Beppe Grillo, leader maximo del Movimento 5 Stelle e la sua parabola che ha dell’incredibile

Quando si dice “parabola di un clown”... Non si offenda Bruno Nataloni, autore e interprete di un omonimo spettacolo molto apprezzato anche a Brescia. A suggerire il titolo sono le ultime vicissitudini di Beppe Grillo, leader maximo del Movimento 5 Stelle e la sua parabola che ha dell’incredibile.

Per anni è andato predicando via web ma anche nei tanti bagni di folla a contatto con il pubblico che chi voleva rendersi disponibile a impegno in politica sotto il simbolo “M5S” doveva essere immacolato. Anche un semplice avviso di garanzia costituiva una macchia indelebile, una vergogna immondabile, diceva in tempi non sospetti. E in tanti, in tantissimi gli hanno creduto, aiutati anche da esempi non proprio adamantini che arrivavano da tutti gli altri partiti dell’intero arco costituzionale.

Poi è arrivata la stagione dei grandi successi elettorali e delle responsabilità politiche. E con questa anche i primi, inevitabili guai. Anche agli amministatori pentastellati sono cominciati ad arrivare gli avvisi di garanzia, alcuni giustificati, altri francamente meno... Nelle scorse settimane la virata improvvisa: una consultazione via web per cancellare quella che sino a qualche tempo fa sembrava una delle regole auree del movimento. Non tutti, però, sembrano avere apprezzato quella che oggettivamente era un atto di grande realismo. Da politico attento e molto più “sgamato” di quanto lo stesso voglia fare apparire, ecco la nuova mossa mediatica: la proposta di una giuria popolare per quei media che diffondono notizie false e prive di fondamento.

Proposta che, ovviamente, ha creato un grande polverone e tante polemiche.

Ma anche con un grande risultato: quello di riuscire a spostare l’attenzione da una questione delicata come quella degli avvisi di garanzia, ad un altra meno delicata. Insomma, una mossa da politico consumato, sperando che Grillo non si offenda per la definizione. 

MASSIMO VENTURELLI 04 gen 2017 17:00