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Brescia
di CLAUDIO PAGANINI 22 dic 2016 08:55

Sport: sino alla fine

Dalla curva, con toni assordanti, si leva il coro: “Fino alla fine, lottate fino alla fine!”. È un inno di incoraggiamento che nasce dal cuore dei tifosi per sostenere ed incoraggiare la propria squadra

Dalla curva, con toni assordanti, si leva il coro: “Fino alla fine, lottate fino alla fine!”. È un inno di incoraggiamento che nasce dal cuore dei tifosi per sostenere ed incoraggiare la propria squadra. Lo senti cantare indistintamente sui campi di calcio e su quelli di basket; di pallavolo come di rugby. Lo senti nei luoghi più diversi: da Brescia a Montichiari; da Lumezzane a Salò, da Orzinuovi a Darfo. Viene intonato coralmente, possono essere in trenta come in cinquemila tifosi, quando la propria squadra comincia a perdere lucidità di gioco e andare in affanno contro gli avversari. Talvolta i propri beniamini stanno perdendo per un solo gol di svantaggio; le energie in campo stanno esaurendosi e anche la lucidità mentale sembra lasciare spazio al disordine ed alla rinuncia a combattere. Qualcuno dice: gli schemi sono saltati.

Altri dicono: non hanno più fiato per correre. Altri ancora aggiungono: non hanno voglia di vincere! Altre volte ancora la propria squadra sta vincendo, ma è desiderio dei tifosi che non ci sia rilassamento nei giocatori, che continuino senza tregua la propria battaglia e mantengano il vantaggio conseguito senza che gli avversari possano raggiungerli. E a quel punto comprendi che quel coro è semplicemente uno sprone per lottare, agonisticamente parlando, senza risparmiare nulla del proprio corpo, delle proprie energie, della propria passione. Non importa che tu stia vincendo o perdendo: ti viene semplicemente chiesto di dare il meglio di te! Lotta fino alla fine per dare il meglio di te! Del resto, le regole sono chiare: la partita dura 90 minuti! Nessuno ha il diritto di interrompere l’agone sportivo anzitempo in virtù di un rilassamento mentale dei giocatori. Ma, a ben pensarci, dovremmo tutti sentirci costantemente incoraggiati del canto “lotta fino alla fine”. Lo si può vantaggiosamente adattare ai genitori esausti per gli insegnamenti, inascoltati, dati propri figli. Può calzare per un ammalato grave in chemioterapia affinché non perda la speranza. Ben si adatta a chi sta contando i giorni prima di finire la scuola, o il servizio militare, o un compito ecclesiastico. Lottare fino alla fine è il compito umano da cui nessuno può esimersi. Vivere male anche un solo attimo della propria vita equivale a sprecare delle occasioni, a non far fruttare i doni che Dio ci ha affidato. Ed allora non possiamo essere uomini perdenti: siamo tutti obbligati da sportivi e non, a lottare fino alla fine.

CLAUDIO PAGANINI 22 dic 2016 08:55