Spioni e spiati
C’è una nuova categoria nella quale è diviso il mondo: gli intercettati e quelli che no, gli spiati e quelli che no
Se poi aggiungiamo che c’è chi viene profumatamente pagato per spiare e non si sa per quale ragione recondita tutto venga spiattellato, allora le domande si moltiplicano. Anche perché le tecnologie dello spionaggio sono molto più avanti di qualunque sprovveduto e ingenuo cittadino. Quante volte, anche nelle nostre riunioni di redazione, quando scappa di esprimere un giudizio avventato, ci si fa metaforicamente perdonare dal maresciallo in ascolto, magari chiarendo che non volevamo dire questo bensì quell’altro… Il confine, lo sappiamo, fra la critica e la maldicenza è sottilissimo. Ma così non si può vivere. O almeno non si dovrebbe.
Non possiamo neppure dare buoni consigli. Dovremmo tacere sempre per paura di dire una frase mal interpretabile. L’unica cosa che possiamo suggerire a noi stessi è questa: pensare il bene e sperare di riuscire ad esprimerlo con gesti e parole coerenti. Non sappiamo dare altri suggerimenti, anche perché chi può affermare con sicurezza assoluta di non essere spiato o intercettato?