di DAVIDE GUARNERI
11 giu 2015 00:00
Spazio a problemi reali
In queste ore convulse di protesta e tentativi di mediazione sulle riforme scolastiche, il blocco degli scrutini di fine anno è stato attuato in un numero di scuole bresciane inferiore alle aspettative dei promotori
Chi osteggia i provvedimenti del Governo sostiene che le scelte in campo non affrontano realmente i problemi. La maggioranza politica precisa che mai come oggi si sia deciso di investire risorse cospicue per assunzioni, edilizia scolastica, innovazione, autonomia. I dati dicono che urgentemente qualcosa è da fare, poiché l’attuale sistema genera disuguaglianze e ritardi: ma il dibattito si confonde con altri temi tutti politici e ideologici, nelle direzioni nazionali dei partiti. Il premier riapre, per qualche giorno ancora, spazi di dialogo e modifica. Quale sarà il prezzo da pagare? Speriamo non sia l’estromissione dei genitori (già depotenziati nella procedura di elaborazione del Piano dell’offerta formativa, ora forse esclusi dagli organismi di valutazione d’istituto).
Speriamo non si paghi dazio all’ideologia che ancora contrappone scuola statale a scuola paritaria. Il genitore potrà avvalersi, documentando la spesa per la frequenza scolastica dei figli, della detrazione del 19% fino a 400 euro, cioè un massimo di 76 euro: per questa cifra si scatenano guerre ideologiche?
Speriamo inoltre non si svuoti ulteriormente di risorse e competenze il neonato Sistema di Valutazione della scuola. Ripartiamo da un’evidenza: ridurre risorse (economiche e di personale) al sistema-scuola di certo genera difficoltà e scarsa qualità. Nel contempo è per tutti un grave danno aumentare gli investimenti senza porre mano alla valutazione circa l’efficacia della spesa, la qualità di dirigenti scolastici e insegnanti, la significatività della scuola nel nostro Paese.
DAVIDE GUARNERI
11 giu 2015 00:00