di MASSIMO VENTURELLI
27 ago 2015 00:00
Solo una questione di cattivo gusto
A margine delle polemiche scoppiate e non ancora sopite per un funerale "fuori luogo"...
Ho capito che, come è costume italico, c’è stato il consueto rimpallo di responsabilità per una cosa che non doveva accadere e tra chi doveva e poteva sapere ma non ha fatto nulla.
Ho capito che la politica si è servita anche di questo evento per buttare benzina sul fuoco di una polemica che non può alimentarsi soltanto di immigrati.
Quello che non ho capito, però, è se tutto il gran trambusto montato sia stato determinato dal fatto che i funerali fossero quelli di un personaggio che ha avuto a che fare con la giustizia o se a scatenare tante polemiche sia stato il cattivo gusto che ha accompagnato un momento come quello delle esequie che dovrebbe essere soltanto fatto di preghiera e di raccoglimento. Non voglio soffermarmi più di tanto sugli aspetti “giudiziari” della vicenda. Toccherà agli organi competenti appurare responsabilità. È un altro l’aspetto che mi suggerisce alcune considerazioni ed è quello del cattivo gusto.
Quando si rimettono su strada carrozze con tiro a quattro cavalli e si fanno alzare in volo elicotteri perché inondino di petali di rosa il corteo funebre non si può parlare altro che di cattivo gusto, di volgarità, di messa in scena che risponde a canoni trasmessi da tante trasmissioni che prendono piede anche in televisione.
Perché meravigliarsi, al di là del passato poco limpido del defunto, per una pagliacciata (perché questo è ciò che è avvenuto fuori dalla chiesa romana) che è la copia esatta di quanto si vede in tv tra i vari boss delle cerimonie, le competizioni tra spose per vincere il viaggio di nozze e trasmissioni che mettono in piazza anche i sentimenti più intimi?
MASSIMO VENTURELLI
27 ago 2015 00:00
