Slogan fuori dal mondo

Io non sarò mai fascista. Se ne facciano una ragione quelli che hanno marciato su Brescia gridando slogan fuori dal mondo e dal tempo. Non c’era nessuno, nelle strade, ad ascoltarli: non per paura, ma per senso della realtà. Io sono un cattolico: mi basta il senso del bene che deriva dal Vangelo, unica saggezza che non passa mai. Io sono un cittadino: conosco bene le difficoltà della mia città, il lavoro silenzioso di ogni giorno per superare problemi che possono nascere dalla convivenza comune, ma non oserò mai uscire dal confine della Costituzione. Io sono un uomo: per me gli altri esseri umani sono fratelli, tutti, senza distinzione.
È stata Brescia ad educarmi così, con la sua originalità e tradizione, con il suo senso civico e religioso, con la sua capacità di perdonarsi e di innovarsi, con le sue ferite che porta sempre con sé, anche dopo cinquant’anni, per ricordarsi di non ferire ancora di più. Agli schieramenti che procedono compatti, di notte, per le strade della mia città, e che rendono tutti uguali e piatti, nella testa e nel cuore, preferisco l’originalità di chi sa apprezzare il bello e superare il brutto, senza confonderlo: per questo non sarò mai fascista.
