Signor Presidente
Ci abbiamo messo quasi 80 anni di Repubblica per avere una premier donna. Pardon, un premier donna. In uno dei suoi primi atti di Governo, la Presidenza del Consiglio ha emanato una circolare dove si specifica che “l’appellativo da utilizzare è: Il Signor Presidente del Consiglio dei Ministro, On. Giorgia Meloni”. A me la cosa che colpisce non è la decisione. Anche se l’Accademia della Crusca suggerisce, quando è possibile, di andare nella direzione di utilizzare il femminile negli articoli determinativi che precedono l’appellativo. Mi colpisce il “Signor Presidente”: aspettavamo un femminile, ci sono arrivati due maschili! Vero è che la Presidente si è schernita, dicendo di chiamarla Giorgia. Adeguandomi alla normativa, mi permetto di scriverLe: “Caro Signor Presidente, La prego di notare che ho usato tre maschili, mi scuso per avere utilizzato il Lei. Si faccia pure chiamare con il doppio nome maschile ma, nel fare il Presidente, recuperi due volte il suo essere femmina, perché ne abbiamo bisogno: si prenda cura, sia gentile e forte come solo le donne sanno fare, si immagini un mondo nuovo e per tutti come solo le madri sanno sognare. E lo faccia davvero”.