Sì, No? Comunque si vada a votare!
Mancano poche ore al voto. Dopo una campagna lunga e partecipata, non sempre finalizzata a spiegare nel merito la riforma costituzionale, gli elettori potranno esprimere il loro parere
Ancora poche ore e si andrà finalmente a votare. Finalmente, perché quella per l’approvazione o la bocciatura della riforma costituzionale varata del governo Renzi è stata la peggior campagna elettorale dell’Italia repubblicana, nonostante, paradossalmente, sia stata anche una delle più partecipate. Associazioni, realtà e gruppi si sono impegnati per cercare di far comprendere il merito della riforma, in modo che i cittadini potessero andare alle urne con cognizione di causa. La loro fatica, però, rischia di essere vanificata da chi, da entrambi gli schieramenti, ha cercato di buttarla in caciara e ancora cerca di farlo. Per questo, nonostante gli schiamazzi di questa ultima giornata di campagna, prima del silenzio di 24 imposto dalla legge, a poche ore dall’apertura dei seggi elettorali (domenica 4, dalle 7 alle 23) è bene ricordare che non si va a votare per esprimere simpatia o antipatia per il premier Renzi; è bene sottolineare, ancora una volta, che siamo chiamati a scegliere sugli assetti futuri delle istituzioni democratiche del Paese; è bene, infine, ricordare che il voto del 4 dicembre non può essere derubricato a mera disputa emotiva tra chi è legato a doppia mandata a un passato spesso idealizzato e chi invece guarda al futuro senza se e senza ma... È bene, infine, ricordare che si deve andare a votare!