Scuola: tra orizzonti e punti caldi
Nel tradizionale saluto di inizio anno scolastico, il ministro Valeria Fedeli ha toccato tanti temi, lasciando intendere l’orizzonte complessivo all’interno del quale si muove la politica scolastica, ma anche indicando alcuni punti caldi e novità per l’anno che comincia
Nel tradizionale saluto di inizio anno scolastico, il ministro Valeria Fedeli ha toccato tanti temi, lasciando intendere l’orizzonte complessivo all’interno del quale si muove la politica scolastica, ma anche indicando alcuni punti caldi e novità per l’anno che comincia. Per quanto riguarda l’orizzonte, il riferimento non può che essere la Costituzione – di cui, tra l’altro, Fedeli ha ricordato il 70° anniversario e l’importanza di celebrarlo anche nelle scuole – e in particolare l’articolo 3 sulla pari dignità sociale di tutti i cittadini. Qui punta anzitutto la scuola: offrire pari opportunità di accesso al futuro a tutti gli allievi. Lo studio consente di emanciparsi e rende liberi. È un diritto cui non si può rinunciare. Scuola inclusiva e pari opportunità sono parole-chiave usate spesso da viale Trastevere e in questa direzione va l’impegno per l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni, inteso come “la migliore scelta che il nostro Paese possa portare avanti per garantire ad ogni giovane di avere una formazione completa, solida”. Per quanto riguarda le novità la ministra Fedeli indica anzitutto il nuovo esame per la scuola media e promette una circolare a breve per spiegare i cambiamenti.
Cambiamenti che non ci saranno invece per la Maturità, in attesa di modifiche per giugno 2019. Nelle superiori quest’anno va poi a regime l’Alternanza Scuola-Lavoro, “innovazione didattica su cui stiamo lavorando per garantirvi una sempre maggiore qualità”. Un altro annuncio riguarda un prossimo “momento di riflessione”, a novembre, dedicato al rapporto scuola-famiglia e al tema delle rappresentanze. Vanno rilanciate, spiega il ministro, ribadendo anche l’impegno ad “ascoltare” sempre più la voce degli studenti, il Forum delle associazioni. Non poteva mancare, nel discordo del ministro, il richiamo ad alcuni “valori educativi strategici” al cuore dell’impegno di una scuola che mira a promuovere la crescita integrale della persona. Il valore del rispetto, ma anche l’attenzione a una “educazione civica digitale”, per mettere a disposizione degli studenti gli strumenti per una corretta lettura delle informazioni sul web, ed evitare ‘bufale’ e soprattutto “per contrastare il linguaggio dell’odio”. La scuola, dice in sostanza il ministro, è il luogo dove si giocano le sorti del Paese, attraverso la cura dei cittadini di oggi e di domani. Per questo, anche, non dimentica di far risaltare il valore della professione docente, che ha certo bisogno di attenzione e rilancio.