Orientare: l’obiettivo?
L’orientamento è un tema educativo importante che coinvolge in maniera diretta le scuole di ogni ordine e grado. Ma che significato assume l’orientamento in un contesto, come quello attuale, segnato dall’incertezza? In una società in cui sembra venir meno quella sicurezza che è fondamentale per immaginarsi e progettarsi? L’esito è un senso diffuso di smarrimento, che porta, inevitabilmente, a guardare al futuro con preoccupazione. Di fronte a questa indeterminatezza è fondamentale sostenere ed accompagnare i bambini e i ragazzi nello sviluppo di capacità e competenze progettuali, che gli permettano di orientarsi nell’insicurezza. La finalità è aiutarli a scoprire i propri talenti, valorizzando le intelligenze multiple e i diversi modi di esprimere le proprie potenzialità, riconoscendo l’originalità e la specificità di cui ognuno è portatore. Si tratta di un orientamento formativo che si pone come obiettivo la libertà e l’autonomia dei ragazzi nel compiere scelte e decisioni che gli permettano di realizzare il proprio progetto di vita. L’orientamento, pertanto, implica sostenere l’alunno nel riconoscere la situazione in cui ci si trova e identificare una meta da raggiungere.
Questa visione si allontana da iniziative legate al rilascio di informazioni e alla funzionalità strumentale alle logiche di mercato e lavorative, ma considera l’orientamento come un processo che riguarda i fini e gli orizzonti valoriali e non si limita solo alle scelte in alcuni momenti cruciali. È necessaria, infatti, un’attenzione continua ai processi di orientamento, sostenendo gli alunni nel percorso di conoscenza di sé e del mondo. Nell’orientamento si esprime la cura educativa verso di loro, aiutandoli a prendere decisioni libere e responsabili. In tal senso, si ribadisce che l’orientamento è un processo graduale teso ad assegnare all’alunno un ruolo da protagonista, alla continua ricerca delle proprie attitudini, ma anche dei propri interessi e motivazioni. Oltre a ciò, è fondamentale per la scuola configurarsi come scuola delle opportunità, capace di offrire un ventaglio di possibilità, esperienze che permettano all’alunno di sperimentarsi in diversi campi ed in differenti attività, per fargli prendere coscienza di altre possibilità rispetto a quelle note. È compiendo differenti esperienze che il bambino e il ragazzo può scoprire i propri talenti, riconoscere ciò che gli riesce particolarmente bene e ciò che gli piace, lo appassiona. È da sollecitare una lettura complessa e multidimensionale della situazione, considerando interessi, ma anche bisogni e motivazioni profonde che lo condizionano nelle scelte.