Scuola: non solo problemi
L’emergenza ha spesso portato all’attenzione dell’opinione pubblica il mondo della scuola: per la sospensione delle lezioni, per i rischi connessi alla riapertura e la complessità delle norme di sicurezza, per il ritardo nella consegna dei “banchi a rotelle”, per la carenza di insegnanti, ad oggi non ancora al completo. Nel dibattito politico, spesso polemico in concomitanza delle elezioni, si deve almeno riconoscere la volontà dichiarata di riaprire le scuole, e, possibilmente, mantenerle aperte. Dobbiamo registrare che di educazione, di scuola vera, di relazioni, di formazione si sia detto e si dica sempre poco. Tanto è assorbito da questioni sanitarie e in questo contesto è difficile parlare di persone e soprattutto ricordarci dei più deboli e piccoli. Gli insegnanti (i genitori e gli studenti) non sono stati accompagnati nella rielaborazione personale del lockdown, ancora tarda una riflessione su quanto vissuto con la Didattica a distanza, ed è elevato il rischio di posizioni soggettive, dettate da emozioni e paure. Anche per la scuola è necessaria una “lettura sapienziale” di quanto attraversato, corrispondendo all’invito del nostro Vescovo. La scuola sta facendo i conti con l’incertezza (eppure “programmazione” era una delle parole chiave) e constatiamo che il Covid porta in evidenza questioni e problemi pregressi. Fra questi, ne evidenzio alcuni: la pesantezza di un sistema centralistico, ministeriale, affidato alle burocrazie; il ritardo, tutto ideologico, nel riconoscere il valore di un pluralismo articolato fra scuole dello stato, degli enti locali, del privato non profit (eppure le scuole paritarie hanno aperto regolarmente con tutti i docenti in cattedra e le aule attrezzate e pulite); l’insufficiente alfabetizzazione informatica della scuola e degli insegnanti, non cogliendo la sfida e opportunità di coniugare educazione con tecnologia; la messa alla prova del dialogo fra genitori e scuola. Infine, un dibattito irrisolto nell’opinione pubblica e nella politica sul senso e la finalità della scuola: luogo di istruzione, servizio di accudimento dei minori, preparazione al lavoro, formazione dei cittadini… Forse la scuola è tutto ciò e anche altro. Giunge in questi giorni l’appello del Papa per un Patto globale sull’educazione. Propone un patto per “generare un cambiamento su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fraternità, pace e giustizia. Un’esigenza ancora più urgente in questo tempo segnato dalla pandemia”.