Scuola. Chi conosce l’insegnante?
Il 5 ottobre di ogni anno, a partire dal 1983, si celebra la Giornata mondiale degli Insegnanti, voluta dall’Unesco
Il 5 ottobre di ogni anno, a partire dal 1983, si celebra la Giornata mondiale degli Insegnanti, voluta dall’Unesco. Anche Brescia, in particolare grazie alle associazioni Aimc e Uciim, potrà riflettere sul valore dell’insegnamento (e della scuola), quest’anno a partire dalle parole di Piercesare Rivoltella sul “diventare grandi all’epoca degli schermi digitali”.
Degli insegnanti molto si dice, forse poco si conosce.Agli insegnanti andrebbe certo chiesto il meglio di motivazione educativa, impegno, cultura e competenza didattica, e la massima disponibilità ad essere valutati. Però, in un contesto complesso come la scuola, in un tempo nel quale si pretende certezza di risultato, in fretta e possibilmente con poca spesa, il mestiere dell’insegnante non può che possedere ancora il tratto della lentezza: l’insegnante, sia pure 2.0, con il passo da montagna accompagna ogni giorno i ragazzi nell’apprendere, nell’esplorare ed orientarsi fino a distinguere ciò che è buono e duraturo fra le mille suggestioni e offerte fruibili per tutti senza sforzo. A servizio di otto milioni e mezzo di allievi, lavorano in Italia 900mila docenti di scuole statali e paritarie. Induce a riflettere che il 70% di loro siano donne e che siano fra i più vecchi in Europa, con età media superiore ai 50 anni. Professione residuale, scarsamente considerata dai più, raramente immaginata come prospettiva di impegno per il futuro di un giovane? Eppure, senza scomodare gli studi internazionali sulla connessione fra livelli d’istruzione e sviluppo (anche economico), l’evidenza e il comune buonsenso dicono quanto siano fondamentali l’alfabetizzazione, la scuola, l’educazione.
Nel mondo mancano quasi due milioni di insegnanti per garantire il diritto all’istruzione di milioni di bambini e in ogni Paese è necessario “lavorare per assicurare elevati standard di formazione iniziale e continua, retribuzione competitiva, le migliori condizioni di lavoro e di formazione per gli insegnanti” (G. Ryder, presidente Ilo). Anche il Papa, in occasione del Premio mondiale per l’insegnamento, ha definito la professione dell’insegnante nobile e rispettata, auspicandone un riconoscimento da parte dei governi, poiché i docenti sono “artefici di umanità e costruttori della pace e dell’incontro”. Una Giornata mondiale non cambia repentinamente il corso della storia: ma, come in ogni processo, le parole e i gesti carichi di simboli scavano lentamente nel cuore degli uomini ed aiutano a pensare.