Scuola: aiutare a scegliere
Nel corso del mese di gennaio molti studenti devono compiere la scelta della scuola secondaria di secondo grado. Assume un ruolo importante l’orientamento. Esso è stato definito dall’Unesco in questo modo: “Orientare significa porre l’individuo in grado di prendere coscienza di sé e di progredire, con i suoi studi e la professione, in relazione alle mutevoli esigenze della vita, con il duplice scopo di contribuire al progresso della società e di raggiungere il pieno sviluppo della persona umana”.
L’orientamento, pertanto, implica il riconoscimento della situazione in cui ci si trova e l’identificazione di una meta da raggiungere. Certamente, il suo obiettivo è quello di aiutare il ragazzo a compiere scelte, per questo motivo l’orientamento risulta essere un’azione in cui si esprime la cura educativa verso gli alunni, aiutandoli a prendere decisioni libere e responsabili. È un’azione che sollecita l’alunno sia a riconoscere i propri talenti, le proprie attitudini, le proprie risorse, sia a comprendere la realtà e il contesto in cui vive. L’orientamento così inteso non può essere un’azione puramente informativa e limitata ai momenti di passaggio, sarebbe importante, invece, che vi fosse un’attenzione continua ai processi di orientamento, sostenendo gli alunni nel percorso di conoscenza di sé e del mondo.
I ragazzi assumono un ruolo centrale, essi non devono risultare semplici fruitori di un servizio, ma dovrebbero, invece, percepirsi protagonisti del percorso, alla ricerca delle proprie attitudini, ma anche dei propri interessi e motivazioni. Diverse, pertanto, sono le aree e le sfere da prendere in considerazione, compresa quella relazionale ed affettiva.
on basta identificare ciò verso cui un ragazzo è portato, risulta fondamentale prendere in considerazione anche i suoi interessi, ciò per cui il suo cuore batte, ma anche i bisogni e le motivazioni profonde che lo condizionano nelle scelte. Una lettura complessa e multidimensionale della situazione, evitando il rischio sia di “tarpare le ali” a coloro che sembrano essere più portati per altre scuole, sia di “alzare troppo l’asticella” a chi non se la sente.
Oltre a ciò, è importante coinvolgere le famiglie nel processo di orientamento, chiamando in causa l’alleanza tra scuola e famiglia, nella consapevolezza che entrambe le istituzioni sono accomunate dallo stesso fine: il bene del figlio-alunno.