Ringraziare nei giorni del dolore
Non sarà difficile, in quasi tutti i paesi del Bresciano, trovare, in questa domenica a cavallo della festa di San Martino, trattori e mezzi agricoli parcheggiati davanti alle chiese. L’11 novembre si festeggia, infatti, la giornata del Ringraziamento. Si tratta di un’antica tradizione che, al termine della raccolta dei frutti in pieno autunno, consacra il legame tra coloro che coltivano la terra
Non sarà difficile, in quasi tutti i paesi del Bresciano, trovare, in questa domenica a cavallo della festa di San Martino, trattori e mezzi agricoli parcheggiati davanti alle chiese. L’11 novembre si festeggia, infatti, la giornata del Ringraziamento. Si tratta di un’antica tradizione che, al termine della raccolta dei frutti in pieno autunno, consacra il legame tra coloro che coltivano la terra, la custodiscono e ne traggono il sostentamento per la vita e il Creatore, da cui proviene ogni bene. È un giorno per ringraziare, un giorno per invocare protezione, un giorno per riaffermare il valore della divina provvidenza.
Nelle Messe si presentano i frutti della terra e del lavoro dell’uomo. Sulle piazze i parroci benedicono i mezzi agricoli che supportano i contadini nel loro lavoro quotidiano. È bello. È festa, per tutti. Quest’anno, però, la celebriamo con la ferita aperta dei danni provocati dal maltempo anche nel Bresciano. Non c’è territorio in Italia che non sia stato colpito da questa calamità. Da qualche parte si contano i morti, in molte altre danni incalcolabili. Non tutto è spiegabile con la malasorte o il destino avverso. Ancora una volta siamo a fare i conti con la fragilità, con l’incuria, spesso anche con l’abuso del nostro patrimonio naturalistico e paesaggistico. Cosa possiamo fare di più di quello che abbiamo fatto? Probabilmente tante cose concrete che non abbiamo fatto e che varrebbe la pena fare per mettere in sicurezza il nostro Paese.
Soprattutto dobbiamo continuare a lavorare sulla cultura della salvaguardia del creato. Penso, per esempio, alle tante iniziative che anche in questi anni nel cammino diocesano sono state proposte su questo tema. Ci sono servite per crescere? Penso a cosa possa significare non solo per la comunità cristiana, l’enciclica “ Laudato sì” di papa Francesco. L’abbiamo già dimenticata? Penso a come troppo spesso diventiamo ideologici quando si tratta di parlare di ambiente e di quanto, altrettanto spesso, siamo in difficoltà nel mettere in campo politiche efficaci e lungimiranti su questo tema. Pare sempre che per la politica la via dei condoni sia quella più comoda e più semplice... Certamente è quella che, elettoralmente, pare essere estremamente redditizia. Continuiamo a ringraziare allora anche nella giornata del Ringraziamento di quest’anno, ma ritroviamo pure il senso di responsabilità verso la “casa comune” in cui tutti viviamo e che non può venir meno. Per noi e per chi verrà dopo di noi.