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di MAURIZIO TIRA 22 giu 2023 16:15

Ricerca e intelligenza artificiale

Lo ripetiamo spesso: l’Italia non è un Paese che attrae ricercatori, anzi fa spesso fuggire quelli che forma perché non offre loro sufficienti prospettive, non solo economiche, ma soprattutto di disponibilità di infrastrutture di ricerca. Eppure, ogni nostro ricercatore ha, in media, una produttività scientifica eccellente e l’Italia è il 4 paese al mondo per numero di università piazzate nei primi mille posti delle classifiche internazionali. I

l Pnrr è evidentemente un’opportunità unica, che non si ripeterà, per creare quelle infrastrutture, condizione per l’avanzamento della ricerca tecnologica in una civiltà che voglia continuare a definirsi tale. Tra i molti importanti progetti di ricerca e sviluppo finanziati nella missione 4, vi è il disegno di una rete di interconnessione di ultima generazione, per rendere più veloce ed efficiente la collaborazione e lo scambio di informazioni tra le comunità scientifiche italiane. È il progetto TeRabit, gestito dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, l’Associazione Consortium Gestione Ampliamento Rete Ricerca e il CIineca. Si parla molto del calcolo ad alte prestazioni, della possibilità di operare simulazioni numeriche complesse, dell’intelligenza artificiale, ma si trascura spesso la possibilità di produrre, trasmettere e condividere le ingentissime quantità di dati generate negli ultimi decenni: una mole di informazioni senza precedenti, che le comunità scientifiche devono selezionare, archiviare, condividere, elaborare e interpretare.

Per poter eseguire tutte queste operazioni sono indispensabili una rete superpotente, della velocità del terabit (1.000 miliardi di bit) al secondo e servizi di calcolo ad alte prestazioni, quali il supercomputer Leonardo, il quarto più potente al mondo, inaugurato a novembre 2022 nel tecnopolo di Bologna. Il sistema della ricerca ha impegnato tutte le risorse ad esso destinate dal Pnrr, per il bene del Paese e per potenziare la ricerca scientifica dove troppo poco la si sostiene. Ora sta alla responsabilità di tutti non vanificare gli investimenti ingentissimi e motivare i giovani alla professione, bellissima, del ricercatore. Come pensiamo di gestire le sfide poste dall’Intelligenza Artificiale e della transizione ecologica senza persone in grado di governare il flusso di informazioni? Non confidiamo nel garante della privacy o in qualche norma: salteranno tutti i vincoli. Resterà la sfida immane dell’avanzamento culturale della società, un avanzamento che non trascuri la dimensione etica, e sia quindi in grado di decidere dell’utilizzo delle tecnologie che saprà sviluppare.

MAURIZIO TIRA 22 giu 2023 16:15