Ribaltare le catastrofi in opportunità
Solo sei anni fa, Noah Harari (autore di “Homo Deus”) vedeva nel superamento della guerra, delle carestie e delle pandemie i fattori chiave di sviluppo delle società recenti. Una prospettiva incoraggiante, che purtroppo la storia recente ha smentito. La tragedia della pandemia, poi la ricomparsa delle guerre nel cuore dell’Europa e del Mediterraneo, e con esse la minaccia - se non della carestia - delle scarsità di risorse alimentari, in particolare sollevata dalla “guerra” sull’esportazione del grano ucraino.
Non ricordavamo quanto il mondo sia interconnesso, perché le epidemie, le guerre e le carestie le abbiamo lasciate volentieri all’Africa e all’Asia. Perché dunque sperare nel futuro al volgere di questo 2023? Come suscitare la speranza soprattutto nei giovani e quale speranza? A Brescia in particolare, su cosa possiamo puntare per ridare fiducia ai giovani? Prendendo a spunto la triade di Harari, ribaltiamo le catastrofi in opportunità. Contro le pandemie, la ricerca scientifica; contro le guerre, il rifiuto personale della violenza, il dialogo e la convivenza pacifica; contro le carestie, la ricerca della sostenibilità ambientale, nella solidarietà internazionale. Colpiti duramente dalla pandemia, perché non diventare eccellenti nella ricerca biomedica, assistita dalle nuove tecnologie; perché non sviluppare qui un sistema integrato di sanità del futuro?
Il PNRR ha concesso un investimento straordinario di 20 milioni in questa direzione, per una partnership pubblico-privato. Sosteniamo questa impresa anche dopo il 2026! La pace è da anni al centro dell’attenzione delle istituzioni locali. Per la riflessione della giornata mondiale, il prossimo primo gennaio, il Papa propone il tema “Intelligenza artificiale e pace”. Dopo un primo master interdisciplinare di successo, sosteniamo a Brescia la ricerca tecnologica e multidisciplinare in questa direzione, sostanziata da una riflessione etica. Le competenze ci sono già, ma sapremo incoraggiare i giovani in questa direzione sfidante?
La sostenibilità è cifra, obiettivo e prospettiva di tutte le azioni antropiche. Brescia soffre particolarmente degli esiti negativi dell’industrializzazione e per questo si propone come esempio emblematico di transizione ecologica. Sapremo riprendere una sinergia istituzionale su questi temi, con al centro il ruolo centrale per le tante nostre imprese? La cultura ha molte forme e molti attori, ed è di tutti, anche di chi non ha le possibilità o la voglia per intraprendere un percorso di alta formazione. Se l’università dice dello stato di salute della ragione, come sottolineava acutamente Paolo VI, ne è un termometro del tutto particolare, un termometro della speranza!