Rendere la vita unica
Ho letto di Sammy cose grandiose che non mi hanno convinto: troppa retorica. Allora mi sono divorato in una sera il suo libro “Il viaggio di Sammy”, scoprendo di avere ragione. La forza della sua vita non è tanto quella di avere o di non avere fatto qualcosa di straordinario, ma la decisione di non perdersi nulla.
Tattica imparata da papà e mamma, quando hanno scoperto della sua malattia, la progeria: “Hanno mandato via le lacrime e hanno fatto spazio al sorriso: e da quel giorno hanno cominciato a trasformare la paura di perdermi nella voglia di vedermi fiorire”. Semplicità che ritorna nella sua fede: “La fede è una parte molto importante della mia vita e in ogni viaggio porto con me il Vangelo. Anche quando sono solo, in quelle pagine trovo compagnia, sostegno e forza”. E nei suoi scherzi, come quello a Roswell, vestito da marziano, chiedendo a simpatiche vecchiette: “Per caso ha visto la mia astronave? L’ho parcheggiata qui nel 1947.” Fino ad affermare,
senza tanti giri di parole: “Sono grato alla progeria. Già, proprio così. Non la vivo come una condanna né tantomeno come una punizione divina, non cambierei una virgola della mia vita e so anche perché: perché ho avuto la forza di prenderla per quella che è e renderla unica”. Chissà che casino in Paradiso con te!