Quanta bellezza
Impariamo a contemplare, ad ascoltare il rumore dl vento
L’estate è il tempo del rallentare, del fermarsi, per molti è occasione per allontanarsi dalle attività per andare in vacanza, abitare nuovi luoghi, sentire nuovi profumi. Quest’estate mi sono fermata più volte ad osservare quanto di bello c’è attorno a me. Non sempre durante l’anno riesco ad accorgermene. Spesso, nella frenesia delle giornate, diventa difficile anche vedere davvero ciò che ci circonda. Ho avuto la fortuna di guardare l’immensità del mare, le cime delle montagne, osservare i tramonti, camminare tra i boschi. Di fonte a tanta bellezza mi sono sentita piccola.
La natura si mostra nella sua perfezione, nella sua grandezza e di fronte ad essa siamo tutti davvero limitati e fragili. Papa Francesco ci esorta a “custodire la bellezza del creato”. È davvero così, il creato va custodito: ci è stata data la possibilità di vivere nel mondo e dobbiamo averne cura. Noi apparteniamo alla terra ma la terra non appartiene a noi, non siamo i suoi padroni e più volte la natura ce lo ha ricordato. È, allora, importante considerare l’interdipendenza che noi abbiamo con la terra: promuovendo la vita della terra, l’uomo promuove la propria vita. Dunque, è fuorviante considerare la natura e l’uomo come distinti, è più adeguato, invece, percepirsi come una sola comunità di viventi. Siamo collegati, e il nostro destino è assolutamente non scindibile da quello della terra.
Allora fermiamoci a osservare tanta bellezza, torniamo a stupirci, a meravigliarci per quanto di grande e immenso sta attorno a noi; torneremo, in questo modo, a percepirci come piccoli, fragili, un nulla davanti a tanta grandezza. Solo così terremo a bada quella rapacità e quell’egoismo che vuole sopraffare, che vuole schiacciare, che tende a possedere, sfruttare. Abituiamoci ad avere un passo leggero nel mondo, un passo che lascia inalterata questa bellezza, che non la spoglia, che non la sporca. Alleniamo lo sguardo, e facciamolo tutto l’anno, non solo d’estate, uno sguardo che ci aiuti a vedere e a godere per tutto ciò che la natura ci offre. Impariamo a contemplare, a stare in silenzio, ad ascoltare il rumore delle onde del mare, il rumore del vento, a sentire il profumo dei fiori, delle piante. Papa Francesco ci esorta a “contemplare e prendersi cura”, riconoscendo la forte vicinanza tra queste due azioni: contemplare la bellezza per preservarla, per scongiurare la distruzione e lo sfruttamento; prendersi cura della casa comune e delle creature che la abitano, senza abusarne e senza danneggiare.