Preparare un futuro di speranza
"La pace annunciata nella notte di Betlemme, dono del Dio con noi all’umanità che egli ama, offre un saldo punto di appoggio a quella speranza che rischia di farsi sempre più debole"
L’ultimo rapporto del Censis riferisce che il 69% degli italiani vive un fondamentale senso di incertezza: poca fiducia nel presente e quindi scarsa speranza per il futuro. Segni di un clima piuttosto rassegnato e stanco purtroppo non mancano: pochi sorrisi, aggressività diffusa, toni aspri nelle discussioni, chiusure, calcolo, forte tendenza all’individualismo, e soprattutto l’impressionate diminuzione delle nascite. Un’ansia diffusa e paralizzante rischia di prender il sopravvento. Purtroppo non aiuta la tendenza di una certa comunicazione, che punta a presentare ciò che non edifica e tuttavia attira. Urge un colpo d’ala, una spinta che poi prosegua in un movimento costante di risalita. La direzione è quella di una socialità più fresca e propositiva, più responsabile e proprio per questo più serena.
Il Natale giunge mentre si fa viva questa esigenza. La pace annunciata nella notte di Betlemme, dono del Dio con noi all’umanità che egli ama, offre un saldo punto di appoggio a quella speranza che rischia di farsi sempre più debole.
Le nuove generazioni ci stanno ricordando che non si può vivere navigando a vista. Occorre preparare il futuro. Occorre lanciare lo sguardo verso i grandi orizzonti della storia. L’unico modo per farlo senza cadere nell’illusorio è quello di porre nel presente dei chiari segni di bene, compiendo anche scelte coraggiose.
“La speranza non delude – scrive san Paolo nella Lettera ai Romani – perché l’amore di Cristo è stato riversato nei nostri cuori dallo Spirito santo che ci è stato donato” (Rm 5,5). Quando nell’oggi si vedono gesti di amore, il futuro si illumina. Essere spettatori qui e ora di una solidarietà gentile e coraggiosa consente di ritenere con ragionevole certezza che questa non mancherà neppure domani. Non vedere nulla di buono oggi porta a ritenere che dal domani non ci si dovrà aspettare nulla di diverso.
L’amore testimoniato nel presente è invece la migliore garanzia per la speranza del futuro. Ci è chiesto di accendere luci nell’esistenza di ogni giorno, per illuminare il tempo di oggi e quello di domani. Diventano così rilevanti le grandi decisioni dei responsabili delle nazioni ma anche le piccole scelte di ognuno di noi: decisioni e scelte compiute all’insegna della speranza e nello stile della carità. E risulta preziosa la memoria del bene compiuto nel passato dalle grandi anime che hanno segnato la storia. Così, ci vengono in aiuto queste parole di san Giovanni XXIII, il papa buono, che – mi piace pensare – fanno eco al mistero di bene che celebriamo nel Natale: “Non consultarti con le tue paure ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito ma di ciò che vi è ancora possibile fare”. Un sincero e cordiale augurio di Buon Natale a tutti.